Stitichezza, un male spesso sottovalutato e declassato a poco più che un fastidio, una seccatura. Ma in realtà non è esattamente così che stanno le cose. Prima di tutto, parliamo di uno dei malori più diffusi di oggi, frutto, come altre cose, della vita che conduciamo. Lo stress, anzi gli stress, l’ansia di dover essere multi-tasking, di fare quante più cose possibile contemporaneamente e bene. La spinta a dare sempre il massimo, senza poter contemplare momenti di down nella propria vita. In più, con un’iper stimolazione costante che viene offerta dai vari device che sono ormai nostre appendici, la percezione di un tempo sempre più ridotto.
Pensateci un momento, prendetevi durante la lettura di quest’articolo il tempo che non vi date mai per riflettere e cercare di trovare degli spunti per capire meglio anche un po’ voi stessi. Che cosa produce la combinazione tra il dover fare sempre di più sentendo di avere sempre meno tempo? Cosa viene sacrificato di più, le impellenze, perfino quelle che vengono percepite come cose irrinunciabili ma non lo sono, o lo spazio intimo per sé?
Detto così, non sembra che si stia parlando tanto di stitichezza, quanto più delle cause psicologiche ed emotive dell’ansia da prestazione sessuale. Le fonti e le risposte fisiche a tali stress e stimoli sono le medesime, sia per il sesso che per l’intestino. Non va poi dimenticato che l’intestino è il nostro secondo cervello!
Stitichezza, perché l’intestino è il nostro secondo cervello?
Naturalmente, parlare di stitichezza significa essenzialmente parlare di intestino, uno dei nostri organi fondamentali. Viene a giusta ragione definito già in medicina – oltre che dalla saggezza popolare- come il nostro secondo cervello. C’è una ragione molto precisa per questa definizione così apparentemente bizzarra. Certo, e di questi delicati aspetti, per chi ci conoscesse da poco, ce ne siamo occupati anche a proposito di gonfiore addominale e pigrizia intestinale.
Possiamo quindi definire l’intestino il nostro secondo cervello perché, più di altri organi, reagisce non solo alle eventuali aggressioni patogeni esterne o a carenze di natura organica. Anzi, in quanto organo filtro fondamentale tanto quanto i reni o il fegato, è molto sensibile anche agli impulsi nervosi che il cervello trasmette a seconda di ciò che viviamo e come lo viviamo. In altre parole, elabora gli input emotivi e nervosi trasformandoli in reazioni fisiche.
Quindi la stitichezza è una reazione fisica alle pressioni emotive e nervose che viviamo nel tempo?
Definire la stitichezza come reazione fisica alle pressioni emotive e nervose che viviamo nel tempo è abbastanza esatto. Certo, per quanto gli eventi psicosomatici esistano in maniera scientificamente comprovata, non bisogna però commettere l’errore di attribuire solo alla mente i nostri problemi fisici.
Cerchiamo quindi di riguadagnare da subito una prospettiva serenamente e ragionevolmente oggettiva e pragmatica. Così, proprio come quando abbiamo parlato di dieta chetogenica e dieta mediterranea, oppure di esercizi per rafforzare l’addome, siamo obiettivi.
L’intestino lavora per arrivare, al termine di un lunghissimo percorso, a scindere i nutrienti dagli scarti. I primi saranno destinati a raggiungere il sangue attraverso il sistema linfatico, e da lì le cellule per diventare energia. I secondi, invece, verranno espulsi dall’ultimo tratto intestinale, il retto, fino allo sfintere anale come feci. Esattamente come fanno i reni, l’intestino filtra ed elimina scorie e tossine, e lo fa grazie a due elementi.
Questi sono il microbiota, ovvero la flora batterica intestinale che scinde le feci dai nutrienti, e l’acqua. L’acqua ha un ruolo fondamentale per il transito intestinale e l’espulsione fecale, pari o più rispetto ai muscoli dell’addome. Ed una prima causa non psicosomatica della stitichezza è proprio la disidratazione.
Ma quali sono altre possibili cause della stipsi?
Come appena accennato, la prima causa non psicosomatica della stitichezza sta in un insufficiente apporto di acqua o in situazioni di disidratazione. Cosa nota fin dalle elementari è che l’elemento primario della vita sia l’acqua. Siamo fatti, tutti noi esseri viventi, per una grandissima percentuale di acqua. L’intestino stesso ne trattiene con sé una consistente percentuale per elaborare i suoi processi delicati. Cosa che fanno anche il fegato, i reni… Motivo per cui una sua carenza o mancanza causa un vero e proprio fermo delle attività.
L’azione combinata tra i processi di fermentazione e sintesi chimica del microbiota intestinale, l’acqua presente nell’intestino e la peristalsi agevolata dalla contrazione-distensione dei muscoli addominali, porta all’espulsione delle feci. Se qualcosa va storto all’interno di questa semplice quanto delicata catena di montaggio, ecco che allora si può verificare la stipsi, o stitichezza.
Questo ci dà intuitivamente il là per spiegare un altro fenomeno di natura fisica che può portare al blocco del transito intestinale. Ovvero la compromissione della flora batterica, che può venir alterata da eventi di stress: nervosismo, ingestione di alimenti magari non ben conservati che possono alterare il pH intestinale, infezioni e/o ingestione di antibiotici protratta per un certo tempo.
La stitichezza dunque dipende dalla delicatezza del nostro apparato intestinale?
Non pensiate a questo punto che il nostro intestino sia così fragile e delicato. Fa anzi parte di quei meccanismi così forti, complessi e intelligenti da far credere che in fondo possa davvero esistere un legame tra fede e scienza. Una macchina così ben congeniata e capace di empatizzare con noi stessi e con l’esterni da far pensare sia stata creata da qualche Intelligenza Altra. Detto ciò, è pur vero però che, come tutti gli altri complessi organi del corpo, è delicato e il suo stato di forma e salute dipende da come noi lo trattiamo.
Questo, detto in parole più povere, vuol dire che se due delle cause possono essere l’insufficienza d’acqua e l’alterazione della flora intestinale, ciò dipende prima di tutto da noi. Da noi e da quelle che sono le nostre normali abitudini di vita quotidiana. Lo scopo di seguire certe regole e prescrizioni di comportamento non è solo e tanto quello di sembrare più belli e giovani. Si tratta essenzialmente di far funzionare al meglio tutto l’organismo, tenendolo il più possibile lontano dai processi di ossidazione e degenerazione cellulare. Insomma, vivere meglio!
Stitichezza rimedi e Novashape!
Dunque, il vero nocciolo della questione, per quanto riguarda la stitichezza, è combattere qualcosa che ci potrebbe alla lunga intossicare. Essendo le feci il prodotto del lavoro di sintesi chimica dell’intestino e della sua flora, con al proprio interno scarti e tossine, non riuscire ad espellerle può portare parecchi problemi. Sono documentati e non certo rari anche i casi di asportazione chirurgica! Per questo è un fenomeno molto diffuso e che non va preso sotto gamba. Stando poi alle informazioni finora raccolte, moltissimo dipende dalle nostre abitudini.
Cosa fare allora per tenere al sicuro l’efficienza intestinale e in generale mantenere il più giovane e attivo possibile tutto l’organismo? Prevenendo ciò che è nelle nostre facoltà: analisi e controlli via via più frequenti dopo i 50 anni, seguire una dieta sana e bilanciata a favore di verdure, frutta, fibre e proteine, bere molto anche quando non si avverte sete, e fare attività fisica.
Quando poi tutto ciò non basta c’è il supporto dell’integratore certificato NovaShape. Grazie al sostegno di NovaShape, si combattono stitichezza e gonfiore addominale, si aiuta il cuore e la circolazione, si tengono sotto controllo i livelli di colesterolo e i parametri del metabolismo!
Cos’altro dovete sapere sulla stitichezza
Come stavamo dicendo poco fa e come ci preme di sottolineare una volta di più, molto per contrastare e prevenire la stitichezza, e mantenere giovane e attivo intestino e organismo tutto, è in nostro potere. Perciò adottiamo uno stile di vita attivo, prendiamoci più spazio per noi stessi a partire dalla buona alimentazione e dalla corretta idratazione. Cominciamo ad uscire di più, curando le relazioni, gli hobbies e facendo moto. Il resto, con la ripresa abitudine a ritagliarsi spazi personali preziosi e stimolanti, verrà da sé. E non trascuriamo affatto il supporto naturale di un integratore multifunzione come NovaShape, capace di supportare tutto l’organismo e il metabolismo.
Teniamo altresì presente che possono esserci varie altre possibile cause alla base della stitichezza. Cause rispetto alle quali la stipsi può essere una manifestazione collaterale, come una sorta di allarme. Ad esempio, l’ipotiroidismo (dunque un rallentamento delle fondamentali attività di equilibrio ormonale della tiroide) oppure il diabete. Questi sono solo due dei disturbi, o sarebbe meglio dire patologie, che indirettamente possono condurre al blocco del transito intestinale.
Stitichezza, ecco come e in quali casi può essere definita tale
Come per tutta la fenomenologia piscologica e fisiologica che riguarda l’essere umano, anche per la stitichezza esistono delle ricerche molto precise. Ricerche, che col tempo hanno permesso alla medicina di stilare e fissare nel sapere delle consolidate e affidabili casistiche. Scopriamo dunque quando, per chi e con quale rapporto tra sintomatologia e tempistiche si posa parlare di stipsi senza ombra di dubbio.
Tanto per cominciare, possiamo parlare di questo fenomeno quando esso si verifica per non meno di dodici settimane l’anno, anche non consecutive. Queste, invece, sono le situazioni in presenza delle quali possiamo certamente dichiarare si tratti di stipsi: meno di due evacuazioni settimanali, sforzo fisico nell’espellere, espulsione non completa (ciò dipende più dal sentire individuale), feci dure o spesso caprine o nastriformi, sensazione di blocco ano/rettale e anche aiuto manuale (ad esempio con la compressione della parete posteriore della vagina).
Informazioni importanti sulla stipsi. Cosa sappiamo
Secondo delle precise statistiche condotte nel tempo, è noto come la stitichezza -o stipsi- colpisca in larga parte soprattutto donne e anziani. Addirittura, si stima che le donne vengano interessate da questo fenomeno ben quattro volte più degli uomini. Abbastanza comune anche nell’età infantile, mentre per quanto riguarda i neonati la grande distanza temporale fra un’evacuazione e l’altra non si definisce stitichezza. Dipende unicamente dal quasi totale assorbimento dei nutrienti e del latte materno, dunque è nella norma fisiologica neonatale.
Tra le altre cause più frequenti, invece, possiamo sicuramente enumerare varie patologie ano-rettali, come ad esempio ragadi, emorroidi o rettocele. Tra le malattie che hanno invece una chiara e acclarata origine nervosa si presentano la diverticolite e la colite. Da non sottovalutare, poi, anche gli effetti di una dieta sbagliata. Ad esempio, quando, senza saperlo, si ingeriscono nutrienti cui si è intolleranti, come nel caso dei celiaci. Non di meno, ciò che influenza il buon funzionamento dei muscoli dell’addome e del retto, come il parto o la sedentarietà.
Ecco quando rivolgersi al medico in caso di stitichezza
Come abbiamo avuto modo di dire fin dall’inizio del nostro articolo, la stitichezza non è cosa da prendere troppo sotto gamba. Non è un fastidio, una semplice seccatura, ma richiede cure e attenzione. Ci sono dunque dei casi altrettanto precisi davanti ai quali chiunque di noi deve avere la consapevolezza, senza inutili allarmismi, di rivolgersi al proprio medico. Dolori addominali, sanguinamento durante l’evacuazione, astenia, sensazione di svuotamento incompleta, alternanza tra feci caprine e diarrea, tutti sintomi del colon irritabile.
Da tenere in primissima considerazione anche episodi febbrili accompagnati alla stipsi e anche casi in famiglia di tumori al colon. Attenzione e guardia alta anche nei casi di dolori addominali non accompagnati da stimolo a defecare, con evacuazione di feci piccole e dure. Potrebbe trattarsi in tal caso di una qualche forma di stenosi organica come il cancro, infiammazione o ischemia cronica, neoplasie alle ovaie dell’utero, endometriosi o ernie. In presenza di queste sintomatologie non esitate a sottoporvi a colon scopia e altri controlli, evitando di far passare tempo.
Stitichezza rimedi, responsabilità… e NovaShape
A conclusione del nostro viaggio attraverso l’intestino, il suo funzionamento e il complesso fenomeno della stitichezza, abbiamo solo un paio di considerazioni da fare. Come è emerso chiaramente fin dall’inizio, la stipsi non è un fenomeno a sé stante, ma la spia di diverse possibili cause. Da quelle psicosomatiche di origine nervosa, a quelle causate dai nostri comportamenti scorretti di vita, fino alle patologie che non possiamo controllare. In ogni caso, la parola d’ordine che fa da primo rimedio è: prevenzione. Amor proprio, senso di responsabilità personale e prevenzione.
Per questo, se vi siete riconosciuti in uno o più dei fenomeni relativi alla stitichezza descritti in quest’articolo, reagite con buon senso e senza perdere tempo prezioso. Prendetevi cura della vostra salute fin da subito, svolgete una vita più attiva, curate (magari con un esperto qualificato) sia il moto che la corretta nutrizione a tavola. Se avete dei dubbi – magari nati leggendoci- sottoponetevi a test per le intolleranze alimentari, o consultate il vostro medico. Amatevi di più, e non dimenticate il sostegno per intestino, colesterolo, cuore e metabolismo dell’integratore NovaShape!