Glicemia, ovvero la quantità di zuccheri presenti nel sangue, dunque la misurazione di un valore. Misurazione che scientificamente viene espressa in mg/dl, ossia in milligrammi per decilitro. Ma perché è così importante? Cosa c’è da conoscere in merito e quali sono gli effetti, ma soprattutto le eventuali complicanze patologiche? Come ogni cosa in natura, tutto quanto è questione di dosi e bilanciamento. Pensate all’acqua che normalmente acquistiamo in bottiglia.
Per quanto realmente venga da sorgenti fresche e limpide conterrà sempre delle percentuali di sali e altre sostanze, magari raccolte dal suo scorrere lungo letti rocciosi. Sapete bene, leggendo le etichette, che tra tali sostanze possono essere presenti, ad esempio, anche ferri oppure l’arsenico. Tutto è questione di proporzioni, come del resto lo è per la glicemia. Così come ci siamo occupati di colesterolo, calcolo delle calorie, metabolismo basale, e del cuore, scopriamo i segreti e l’importanza di come gestire i livelli di zuccheri nel sangue ed evitare la glicemia alta.
Glicemia nel sangue come misurazione degli zuccheri. Quindi tutto parte dall’alimentazione?
Esatto, anche per quanto riguarda la glicemia, tutto comincia con l’alimentazione. Trattandosi del livello di zuccheri nel sangue, capiamo molto bene da noi che tutto si origina con gli alimenti che ingeriamo e la dieta che seguiamo. Del resto parliamo di zuccheri, glucosio, uno dei nutrienti maggiormente presenti in natura. Non solo, ma si tratta anche del primissimo elemento che il nostro metabolismo comincia a bruciare per ottenere glicogeno, il carburante fondamentale delle cellule. Infatti, quando veniamo messi sotto sforzo, soprattutto fisico, il metabolismo è chiamato a dare man forte ai tessuti di tutti gli organi coinvolti.
Questo vuol dire che, quando il metabolismo si attiva e accelera comincia a dar fondo alle riserve che abbiamo immagazzinato. Quelle a consumo più immediato e disponibile sono proprio gli zuccheri che, come detto, sono molto facili da reperire. Dalla frutta (che ne è molto ricca) passando per i farinacei, quindi pasta, pane e simili. Sì, esattamente, qualora non lo sapeste già, tutto ciò che contiene carboidrati, amido, appartiene alla categoria degli zuccheri. Sempre glucosio quindi, ed ecco perché quando si fa sport ad alta intensità si consiglia di consumare pasta e riso.
Quindi l’indice glicemico, e le oscillazioni di questo valore, partono dai comportamenti a tavola?
Proprio così, cari amici lettori appassionati della buona salute, la glicemia va monitorata a partire dalle nostre abitudini a tavola. Anche perché esistono zuccheri e zuccheri, così come accade per i grassi. Per cui la prima buona azione di amore e rispetto per se stessi e la propria salute è cercare davvero di ridurre al minimo il consumo di zuccheri industriali, complessi e di difficile sintesi per l’organismo. Quindi merendine e prodotti dolci preconfezionati il meno possibile. In particolare, se soffrite già di patologie croniche come il diabete, o avete necessità di dimagrire, rivolgetevi ad uno specialista fidato per una dieta tarata su di voi.
La dieta non è solo questione di acquisire una bella forma fisica che ci faccia star bene con noi stessi e ci faccia sentire meglio. Si tratta, come ad esempio per chi soffre proprio di diabete, di salute, sicurezza personale. Ecco perché bisogna tenere d’occhio la glicemia. La forma è una conseguenza del prendersi cura di sé, affidandosi sì alla medicina e agli screening, ma soprattutto ad uno stile di vita sano e attivo.
Come detto, tutto parte dalla tavola, per cui se il glucosio è il primo elemento consumato dal metabolismo, esiste una vera e propria strategia. Consumare meno grassi (ultimo dei nutrienti che il metabolismo arriva a bruciare), ma mettendo ugualmente il corpo sotto sforzo costante con l’attività fisica. In questo modo si arriveranno a consumare anche le scorte di grassi.
Glicemia, metabolismo, consumo, dieta bilanciata ed esercizio fisico. Quindi è tutto collegato?
Ribadiamo ancora una volta una cosa fondamentale: di tutti i nutrienti che esistono in natura, tutto è indispensabile. Tutto è questione di dosi e quantità: quanto di cosa va meglio per quale tipo di metabolismo, cosa si assimila meglio ed è meglio o peggio da associare a cos’altro. Le scienze dell’alimentazione sono non a caso una materia complessa, vasta e delicata.
Significa saper compiere un’anamnesi precisa e totale di ogni individuo in base a tanti parametri grazie ai quali cucire addosso un piano alimentare. Saper mangiare vuol dire anche questo, eseguire controlli regolari in caso di dubbi (capita ad esempio che il gonfiore addominale e la pigrizia intestinale siano dovute ad intolleranze alimentari ancora sconosciute). Da qui, stilare una dieta e prenderla come un nuovo stile di vita. Se si ottiene regolarità in maniera personalizzata e vi si associa altrettanta attività fisica, tutti i rischi vengono ridotti al minimo.
Quindi, la glicemia alta può essere combattuta?
Ma certo e non solo, perché la glicemia alta deve essere combattuta. Esattamente come sappiamo di dover tenere sempre monitorati altri importanti valori legati alla presenza di determinate sostanze nel sangue. Così è per il colesterolo, l’equilibrio nei livelli di grassi è fondamentale per il cuore e le arterie. Stesso discorso anche per le azotemie, che rappresentano i residui della distruzione delle proteine, specie dopo sforzi intensivi e ripetuti, che avviene nel fegato e nei reni.
Ritorniamo quindi a quanto avevamo già affermato fin dall’inizio del nostro articolo quale principio generale di partenza. Ogni sostanza apporta qualcosa al nostro organismo, fornendo energie e facendo da catalizzatore per determinati processi. Parliamo di molecole, in senso generale, che a contatto con altre sostanze nel corpo si scindono e cambiano forma. Tutto si trasforma obbedendo alle leggi della chimica, e tutto con uno scopo preciso. Quindi, ancora una volta, è questione di dosaggi e quantità.
La prima vittoria rispetto ai valori glicemia alta è il nostro stile di vita
Proprio così, e non ci stancheremo mai di ripeterlo: la prima vittoria rispetto ai valori glicemia alta è il nostro stile di vita. A partire da ciò che decidiamo di mettere a tavola, passando per il modo in cui decidiamo di rinunciare a pigrizia e troppe comodità per essere più attivi. Tutto è concatenato, esattamente come la correlazione causa-effetto che esiste tra digestione, movimento e metabolismo. Aiutarci quindi anche con la dovuta attività fisica vuol dire non solamente avere un organismo complessivamente più giovane, forte e reattivo. E come detto non è nemmeno solo questione di buona forma fisica.
Mettersi in forma e mangiar bene vuol dire anche avere arterie libere, cuore che pompa con forza e costanza, capacità di reggere agli sforzi e accelerare il metabolismo per assimilare tutto meglio. Ma quando anche questo non dovesse bastare, per ottimizzare i risultati e coadiuvare il tutto, potete contare sull’integratore alimentare NovaShape. Garantito e certificato ISO 9001, sicuro e adatto a tutti, NovaShape aiuta il metabolismo, tiene sotto controllo proprio i valori glicemia, quelli del colesterolo e stimola transito intestinale e diuresi. Contrasta gonfiore addominale e fame nervosa. Insomma, il miglior alleato per prendersi cura di tutto il proprio benessere… e della forma!
Glicemia valori e regolazione. Scopriamo qualcosa in più
Ciò che abbiamo imparato finora è in effetti solo il principio, che ci permette di addentrarci ora con maggior cognizione di causa nel tema delicato della glicemia. Sappiamo che in natura, gli zuccheri sono il nutriente più facilmente reperibile rispetto alle nostre abitudini alimentari: dai cibi naturali, come frutta, pasta e pane, passando per il cioccolato ed i dolci industriali. Da essi (compresi dunque i carboidrati) il metabolismo riesce a trarre le prime fonti di glicogeno, il carburante delle cellule. Sappiamo poi che regolarne i giusti livelli, così come per colesterolo e azotemie, siamo noi i primi responsabili, con lo stile di vita che conduciamo.
Ok, ma quali sono i valori glicemia considerati normali? Prendendo prima di tutto in esame il parametro a digiuno, definiamo normali i valori tra 70 e 99 mg/dl. Saliamo a livello di guardia, quella che si definisce alterata, quando ci ritroviamo invece tra 100 e 125. Mentre si diagnostica una situazione di diabete quando si sforano i 126 mg/dl. Vediamo invece come tali parametri cambino a due ore di distanza dall’assunzione di glucosio: a 140 risulterà normale, mentre tra 140 e 200 sarà una situazione alterata, infine maggiore o uguale a 200 diabete.
Come il corpo previene da sé la glicemia alta
C’è un’altra cosa molto importante da sapere, forse la più importante. Ciò che per prima e meglio di tutto spiega l’importanza di tenere sotto controllo i valori glicemia è il cervello. Quest’organo, tra i più complessi e delicati dell’intero corpo umano, non è in grado però di immagazzinare scorte di glucosio.
A differenza degli altri organi, quindi, ha un bisogno costante del giusto approvvigionamento di zuccheri, che rappresentano la sua principale fonte di nutrimento. Quando si presenta una glicemia alta, o anche al contrario troppo bassa, i rischi sono ingenti: dal diabete al coma.
Ma il nostro corpo, dato che in natura nulla è lasciato al caso, ha un sistema con cui riesce da sé a provvedere al controllo dei livelli di zuccheri nel sangue. Il tutto grazie all’azione combinata di due importantissimi ormoni: l’insulina e il glucagone. Il primo abbassa i livelli di zucchero nel sangue, mentre il secondo, viceversa, li innalza. Accade così che, se l’intestino sta processando grandi quantità di glucosio dopo un pasto, si attiva subito l’insulina per abbassare i valori glicemia. Fenomeno contrario invece dopo un digiuno prolungato, con l’entrata in gioco del glucagone che invece alza i valori.
Glicemia valori ed insulina. Ecco come si comporta l’ormone che ne abbassa i livelli nel sangue
Esiste un rapporto di diretta proporzionalità tra i valori glicemia nel sangue e la quantità di insulina che viene rilasciata. Chiaramente, se ingeriamo durante in pasto più carboidrati semplici, come la pasta, l’indice glicemico si alzerà di più che non con ingestione di glucidi complessi come quelli provenienti da fibre o proteine. A questo punto, penserete voi, interviene l’insulina a sistemare tutto se gli zuccheri salgono troppo. Ebbene, sappiate che non è così semplice la questione. Infatti, l’intervento dell’insulina produce quel fenomeno noto anche come ipo-glicemia reattiva post prandiale.
Spiegandolo in poche e semplici parole, succede che l’insulina faccia scendere i livelli di glucosio nel sangue sotto la soglia normale. Evento, quest’ultimo, che fa suonare il campanello d’allarme per l’innesco del glucagone, il cui compito è ovviamente risollevare i livelli di glucosio. Tutto ciò comporta a lungo andare due spiacevoli conseguenza. In primo luogo, attivando il glucagone il senso di fame, tutto ciò che ingeriamo per alzare i livelli di zucchero si trasforma in grasso. In più vengono danneggiate le cellule Beta del pancreas, proprio quelle deputate a produrre insulina!
Diete per prevenire la glicemia alta e l’importanza di mantenere livelli ottimali
Molte soluzione per prevenire la glicemia alta, negli anni più recenti, sembra stiano arrivando dagli Stati Uniti. Per quanto la dieta mediterranea sia indubbiamente, anche per la scienza, un vanto in quanto ricca e completa, per i livelli glicemici esistono soluzioni diverse. Soluzioni che non prevedono un ampio apporto di carboidrati e zuccheri e che, anzi, le vedono notevolmente ridotte rispetto a proteine e fibre. Un esempio in tal senso è la dieta chetogenica, fondamentalmente low carb e basata molto più sull’apporto proteico.
Mantenere i valori glicemia su una soglia normale serve innanzitutto ad evitare tutti i rischi legati al diabete. Inoltre è di aiuto per il controllo del peso corporeo, proprio perché il tilt tra insulina e glucagone trasforma gli zuccheri di cui sentiamo il bisogno in grassi.
Il suo controllo aiuta di conseguenza a controllare anche i livelli di colesterolo endogeno (cioè autoprodotto dal corpo), che rappresenta la quasi totalità del colesterolo normale. Inoltre, l’equilibrio del glucosio nel sangue favorisce capacità di concentrazione ed attenzione e favorisce la produzione di colecistochinina (o CKK). Si tratta di una sostanza che induce il senso di sazietà.
Glicemia valori normali e dieta. Ecco qualche utile consiglio a tavola!
Come abbiamo detto all’inizio, concludiamo il nostro viaggio di approfondimento sulla glicemia ribadendo l’importanza dell’auto-prevenzione. Non intendiamo solamente visite e controlli regolari, ma la migliore azione preventiva possibile: vita sana e attiva e dieta ben bilanciata. Tutto, sia che riguardi la forma fisica migliore che la salute organica, comincia proprio dalla tavola. Cercate quindi così di fare opera di auto-prevenzione, volendovi bene e avendo cura di fare tutto con equilibrio. Prediligete proteine, grassi, fibre e frutta (fonte di per sé già ricca di zuccheri). Equilibrate al meglio l’apporto dei carboidrati anche in relazione con altri nutrienti.
Sappiate, ad esempio, che l’apporto glicemico sarà maggiore con 100 grammi di pasta in bianco piuttosto che con 80 grammi di pasta al pomodoro o al tonno. O addirittura, che un solo cucchiaino di zucchero alza meno la glicemia rispetto a 100 grammi di pasta integrale. Infine, evitate pasti abbondanti, ma piuttosto suddividete le quantità con una serie di spuntini durante tutta la giornata a intervalli regolari. Favorirete l’assimilazione dei nutrienti e terrete alto il metabolismo sempre.
E non dimenticate, per i giusti valori glicemia, unite a tutte queste buone abitudini il supporto dell’integratore alimentare del benessere NovaShape. Per metabolismo attivo e veloce, forza fisica, dimagrimento ed energia ritrovata!