Colesterolo, ovvero, in molti, troppi casi, questo sconosciuto. Ma niente paura, non stiamo parlando del nemico pubblico numero uno della salute. Sfatiamo subito questo luogo comune, molto simile per altro a quello sull’appendicite. Si soffre di appendicite, non si ha l’appendicite. L’appendice è un organo cavo localizzato nel colon. L’appendicite ne è l’infiammazione che, se non curata in tempo, può diventare peritonite. Ma torniamo al focus che ci interessa, ovvero sia il colesterolo. Stiamo parlando di un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi. Eh sì, stiamo parlando proprio dei grassi. Ed anche qui è importante iniziare fin dalle primissime battute a chiarire una cosa.
Il grasso non è nostro nemico, non è un ostacolo che ci è stato improvvidamente lasciato da Madre Natura per procurarci un’arbitraria sofferenza.
I lipidi sono nostri alleati, di base, sia per l’organismo che per la struttura muscolo scheletrica. Essi infatti rappresentano le nostre scorte energetiche da una parte, e la protezione degli organi nella zona addominale-ventrale e dei muscoli dall’altra. Come in ogni cosa, sono gli eccessi e le cattive abitudini alimentari a fare la differenza.
Sono principi di cui abbiamo sempre parlato anche nei precedenti articoli. Dai brucia grassi naturali, al come sgonfiare la pancia, o anche perdere peso, tutto volge verso le sane abitudini. Sane abitudini, tra le quali l’uso di un alleato naturale per la giusta forma e il benessere organico e fisico, utilissimo anche per il colesterolo, come NovaShape. E ora, pronti a cominciare questo viaggio insieme?
Colesterolo, ma che cos’è?
Ok, cari amici lettori, come vi abbiamo premesso – e promesso- nella nostra introduzione qui sopra, bisogna subito sfatare dei miti. E dunque lo ripetiamo, tutto ciò che è grasso è naturale tanto quanto la carne e le ossa, le proteine, gli zuccheri e i carboidrati. Parliamo di nutrienti, elementi essenziali che definiscono e sostengono l’organismo, la struttura del nostro corpo, il nostro stesso DNA. In qualche modo, a proposito di miti e luoghi comuni, è vero che siamo quello che mangiamo. Ciò che assimiliamo dall’esterno ha un impatto sulla nostra struttura fisica e genetica.
Dunque, il colesterolo fa parte di questo cerchio naturale che ci compone e ci definisce. Nello specifico, si tratta di un composto naturale appartenente ai così detti lipidi steroidei. E non avete idea di quante e soprattutto quali funzioni importantissime per il nostro corpo controlli.
Colesterolo. Ma quali sono i suoi vantaggi per il nostro organismo?
Innanzitutto, regola la fluidità e la permeabilità delle membrane cellulari, ossia il rivestimento esterno delle nostre cellule che fa da filtro con l’esterno. In più, è il precursore di elementi essenziali come la vitamina D, che fissa il calcio, dei sali biliari e degli ormoni steroidei maschili e femminili ( testosterone, progesterone, cortisolo, estradiolo etc…).
Il colesterolo, in natura – volendo così intendere al di fuori del nostro organismo- si trova negli alimenti di origine animale. Uova, burro, carni, formaggi, salumi, tutto ciò che è ricco di grassi saturi. Quindi, come detto, la natura ci offre essenzialmente ciò di cui siamo fatti, ed è nostro compito reintegrarlo ma, come per tutto, nella giusta misura.
Colesterolo e produzione endogena. Di che cosa si tratta davvero?
Per produzione endogena si intende essenzialmente il colesterolo che il nostro corpo produce da sé. Se non ne siete già a conoscenza, allora sappiate che per il 70% questo viene prodotto all’interno del fegato. Un organo importantissimo perché, tra le altre cose, presiede al fondamentale ciclo dell’urea, ed è quindi uno dei nostri organi-filtro. Altra consistente parte del colesterolo definibile come endogeno è invece sintetizzato dal surrene e dalle ghiandole sessuali.
Proprio il concetto di produzione endogena di questo particolare lipide steroideo è alla base della spiegazione di una cosa molto importante. Capita spesso, e forse qualcuno di voi amici lettori ne sarà personalmente toccato, che pur conducendo una vita sana, si registrino alti livelli di colesterolo. Ebbene, ciò è spesso dovuto proprio ad eccessi di produzione endogena, dunque non dipendente dalle nostre abitudini alimentari.
Colesterolo e ipercolesterolemia. Di che cosa stiamo parlando esattamente?
La spiegazione di questo concetto, e dunque la risposta alla nostra domanda, è in realtà ben più semplice di quanto si possa pensare. Per ipercolesterolemia, a ben leggere la composizione della parola, si intende una quantità eccessiva di colesterolo. Più precisamente, è quell’evento che determina una quantità troppo alta di questo lipide steroideo nel nostro sangue.
Bisogna inoltre comprendere che i lipidi sono molto difficilmente solubili, restando quindi in sospensione. Motivo per il quale, il colesterolo dovrà necessariamente legarsi a delle lipo-proteine a bassa densità. Queste lipo-proteine ne consentono il passaggio attraverso la circolazione. Nello specifico, stiamo proprio parlando delle LDL. Sì, esatto, proprio quello che viene detto Colesterolo Cattivo.
Quando questo è in eccesso, e si lega alle ormai famigerate lipo-proteine, va ad accumularsi sull’endotelio delle arterie. Le conseguenze possono essere delle placche che compromettono l’elasticità arteriosa, con il rischio di trombi e anche infarti.
Colesterolo buono o HDL. Perché non tutto il grasso vien per nuocere
Come vi abbiamo appena annunciato qui nel sottotitolo, ebbene sì: non tutto il grasso vien per nuocere! Del resto, ve ne abbiamo dato un piccolo spoiler anche nell’introduzione all’articolo. Ogni cosa in natura, sia esogena che endogena, cioè prodotta dal mondo esterno o dal nostro organismo, esiste per uno scopo. Tutto deve avere un proprio equilibrio per concorrere ad un balance più grande e complesso. Nel caso specifico, il macro-equilibrio siamo noi, la nostra buona salute e il nostro benessere. Ed è qui che entra in gioco l’HDL, ovvero sia il Colesterolo Buono.
L’HDL, o meglio le HDL, sono lipo-proteine ad alta densità, a differenza delle LDL che sono lipo-proteine a bassa densità. Il loro compito è fare da spazzini-guardiani, perché intercettano e catturano gli eccessi di colesterolo trasferendolo in alcuni tessuti specifici, soprattutto il fegato. A questi ultimi, poi, il compito di smaltirlo.
Altra virtù straordinaria delle HDL è che la sua alta concentrazione scongiura il rischio di sviluppare l’arteriosclerosi. Si stima che la sua quantità non debba essere inferiore al 30% del colesterolo totale (cioé HDL + LDL).
Colesterolo. Parliamo di Trasporto Inverso
Come abbiamo avuto di spiegare proprio poco fa, il colesterolo, allo scopo di poter entrare in circolo, si lega necessariamente alle così dette lipo-proteine. Ebbene, è proprio ciò che ne consegue che viene chiamato Trasporto Inverso. Spiegato in maniera più tecnica e, non ce ne vogliate, forse anche un pochino didascalica, l’ RCT (il trasporto inverso), porta via il nostro lipide steroideo dai tessuti periferici. La sua destinazione finale è il fegato, dove viene poi espulso tramite l’esecrezione biliare.
Questo meccanismo è, come praticamente tutto in biologia, quella che potremmo osare definire quasi come la prova di un Intelletto Superiore. Sì, perché in pratica la Natura sembra perfettamente sapere che cellule dei tessuti periferici non sono in grado di assorbire il nostro lipide con la C. Così, per preservarne l’equilibrio, ecco che interviene il trasporto inverso che lo destina là dove tale smaltimento può avvenire.
Colesterolo in eccesso e smaltimento attraverso il trasporto inverso. Ecco i dettagli
Un processo così intelligente, calcolato e finalizzato come il trasporto inverso del colesterolo, merita assolutamente un minimo di approfondimento in più. Per poterne avere una consapevolezza adeguata, allora dobbiamo necessariamente risalire alla sintesi delle lipo-proteine, il taxi dell’eccesso di colesterolo fino al fegato. Si parte dunque dalle proteine originarie, dette apo-proteine. Successivamente, queste si legano ai vari lipidi, così arriviamo alle lipo-proteine HDL.
Per rendere poi operativo il meccanismo del trasporto inverso, proprio il fegato, insieme all’intestino, produce i così detti Precursori dell’HDL. Ed è sulla superficie di questi precursori che si appongono le apo-proteine. Questo è il momento delle pre B-HDL, cioè molecole precorritrici dell’ HDL, che inglobano lipidi (soprattutto fosfolipidi).
L’ultimo, cruciale step per il trasporto e l’espulsione attraverso il fegato (dunque alle secrezioni biliari), è determinato da un enzima. E l’enzima in questione è detto L-CAT, o, per esteso, plasma lecitin-colesterolo aciltrasferasi. L’ L-CAT cambia la forma delle molecole di HDL, da piatte e discoidali a tonde e paffute, facilitando il trasporto verso il fegato.
Colesterolo LDL rispetto all’HDL. Facciamo chiarezza
Insomma, colesterolo HDL, LDL, ma di cosa stiamo parlando, in fin della fiera? Usciamo definitivamente dall’ambito angusto e ingannevole del sentito dire o del luogo comune, e facciamo chiarezza. Qualora non fosse ancora del tutto chiaro, nn esiste di per sé un colesterolo cattivo. Di cattivo ci sono gli eccessi.
Le vere differenze sono insite sempre nelle lipo-proteine, di cui abbiamo fin qui già ampiamente parlato. E questo è vero nella misura in cui l’organismo deve trovare un proprio equilibrio nella gestione dei lipidi. Non c’è altro modo di smaltirne gli eccessi se non trasportandolo verso le cellule epatiche del fegato. Operazione che può essere eseguita solo dalle lipo-proteine.
Se quelle che abbiamo esaminato prima sono le lipo-proteine ad alta intensità, ossia le HDL, esistono anche quelle a bassa densità, ovvero le LDL: dove HD sta per high density e LD per low density. Entrambe assolvono alla funzione di smaltire gli eccessi lipidci nel sangue, mentre nel caso delle tanto vituperate LDL il pericolo consiste nei livelli troppo alti.
Le LDL, infatti, quando in eccesso, vanno soggetti all’ossidazione a causa dei radicali liberi. Questa destabilizzazione determina l’accumulo di lipidi nelle arterie.
Colesterolo LDL. Conseguenze e dieta per abbassarlo
A questo punto è d’obbligo, assolutamente doveroso, spiegare quali siano le conseguenze dell’eccesso di colesterolo LDL bel sangue. Come abbiamo già chiarito fin qui, questo tipo di lipo-proteine a bassa densità, se in eccesso, viene facilmente alterato da processi ossidativi. Di conseguenza, ciò determina un accumulo potenzialmente pericoloso nel sangue. Ma cos’altro succede alla nostra salute in questo caso?
La prima cosa che può accadere è la formazione di placche aterosclerotiche. Le LDL ossidate e inglobate dai macrofagi, si fermano sulle pareti dei vasi arteriosi grossi, dove cominciano a moltiplicarsi anche cellule muscolari locali. Questo evento, ossia la generazione delle così dette placche aterosclerotiche, portano con sé trombi e perdita di elasticità arteriosa.
Ma se c’è un modo per scongiurare placche, trombi e perdita di elasticità arteriosa, questo è a tavola. Fermo restando l’importanza di un piano dietetico personalizzato fatto da personale medico qualificato, il principio è abbassare l’assunzione di cibi grassi e industriali, a favore di quelli di origine vegetale. Ottimo compendio, quando possibile, è l’attività fisica.
Colesterolo HDL o LDL, l’importante è osservare una vita sana. Anche con NovaShape!
Prima di concludere il nostro viaggio di approfondimento verso una maggiore conoscenza del tema, chiariamo bene ancora. Per quanto riguarda l’apporto di lipidi all’organismo non esiste un Male, esistono solo gli eccessi. Gli eccessi ci mettono in situazioni di rischio, perché il colesterolo, di per sé, è utilissimo. Attraverso il processo di trasporto inverso delle lipo-proteine HDL e LDL, favorisce la formazione dei succhi biliari nel fegato, aiutando la digestione. Inoltre, ricordiamolo ancora, partecipa alla sintesi della vitamina D, della membrana cellulare (specie dei tessuti nervosi) e degli ormoni.
Va dunque preservato, difeso in quanto è uno degli alleati e difensori del buon funzionamento dell’organismo. Ed il modo migliore per tutelarlo è uno stile di vita sano. Uno stile di vita costituito da una dieta ricca di fibre, carboidrati a lento rilascio, proteine, acqua, sali minerali, e le giuste dosi di zuccheri e grassi. Da non trascurare poi l’allenamento e l’attività fisica. Ma quando tutto questo non basta, si può contare sull’integratore alimentare NovaShape.
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