Dieta plank, ne avete già sentito parlare? Perché questa volta abbiamo deciso di chiudere il titolo dell’articolo con un punto interrogativo? Dove è stata creata questa tipologia di dieta? Quando e soprattutto da chi, su quali basi e studi? Che cosa prevede? Sarà davvero efficacie e soprattutto testata in modo da non avere ripercussioni sulla saluta fisica e l’umore? Ma insomma, perché fin dalla premessa dell’argomento che stiamo per affrontare così tante domande, dubbi e punti interrogativi? Ogni cosa avrà a tempo debito una sua giusta risposta.
Quello che possiamo anticiparvi adesso è che si tratta di un approccio dietetico piuttosto radicale e rapido. Le due R – radicale e rapido, appunto- che spaventano sia la comunità medica che l’uomo comune, se associate ad una dieta.
Ecco il perché di questi doverosi punti interrogativi sulla dieta plank. Finora ci siamo occupati nel dettaglio di dieta mediterranea, dieta chetogenica, calcolo calorie, metodi brucia grassi o dieta dimagrante. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di nuovo, sicuramente di diverso, che ci pone l’obbligo di porci delle domande.
Insomma, la dieta plank è la vera innovazione dei regimi alimentari per perdere peso, ed è sana?
Questo è ciò che cercheremo di scoprire nelle righe che seguiranno, cari amici lettori e amanti del benessere e del vivere sano. Quanti di noi – e questa domanda è stata già posta in incipit a diversi argomenti inerenti la salute- hanno navigato sui motori di ricerca in Internet per scoprire sistemi miracolosi? Il vero problema, quello che riguarda la lotta inconscio-coscienza di molti di noi, è che siamo tutti perfettamente consapevoli di cosa vada fatto.
Il buon senso comune, quello vero dettato dalla scienza, vuole che ci si affidi sempre a personale medico specializzato. La pratica quotidiana, ben diversamente, ci spinge alla soluzione più pigra, quella cui i social e i siti e-commerce ci hanno gradualmente abituati. Così eccoci a cercare, ad esempio, Dieta Plank Schema. Ma vi siete imbattuti nell’articolo giusto, perché andremo a fare chiarezza proprio su questo.
Una cosa assolutamente chiara è che ogni regime alimentare deve essere tarato su obiettivi personalizzati, in base all’anamnesi e alle caratteristiche di ogni singolo individuo. Così come è chiaro che occorre il supporto di una buona attività fisica costante e di un giusto integratore, come NovaShape.
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Dieta Plank, che cosa sappiamo per davvero?
La dieta plank, per quel che cominciamo a capire adesso, è un metodo dimagrante che gioca su quelle, nella nostra introduzione all’articolo, abbiamo definito le due R. Due R che corrispondo ai due aggettivi Radicale e Rapido, che è quanto di meglio per chi oggi è in continua corsa con la propria frenetica quotidianità. Cosa ci può essere di meglio, infatti, che qualcosa che non richieda tempi lunghi per portare risultati e benefici? Se poi, questo metodo rapido e radicale riguarda la nostra forma fisica e la possibilità di vederci al meglio, è il massimo!
Ma esattamente qual è il principio su cui poggia la Rapida e Radicale dieta plank? La sua rapidità poggia sulla durata, ovviamente, che è, pensate, di sole due settimane! Oltretutto, sorpresa nella sorpresa, non prevede richiami né successivi mantenimenti. Una breve parentesi nella propria quotidianità alimentare abituale. Il suo essere radicale, invece, sta negli alimenti da cui è costituita. Parliamo di soli tre pasti quotidiani, dunque solamente quelli principali, e senza spuntini. Pasti che, in buona sostanza, definiremmo iper-proteici…
Dieta plank, come nasce?
Cominciando subito a fare un primo, rapido e necessario punto della situazione, ecco che cosa sappiamo della così detta dieta plank. Si tratta di un regime alimentare che dura due settimane e che, garantisce chi ha creato questo metodo, lascia risultati duraturi per ben tre anni. Risultati che per essere mantenuti non necessitano di alcun mantenimento nell’arco di questi tre anni! Viene gestito, nel suo breve lasso di tempo, basando i soli tre pasti concessi, sostanzialmente secondo un orientamento iper-proteico che andremo poi a capire meglio.
Non sembra ci sia molta certezza, ma pare che il nome venga dal famoso fisico quantistico Max Panck (notare la differenza con cui si scrive Planck, in questo caso, con una c). Si tratta dello scienziato tedesco che postulò la teoria dei quanti. Ma in realtà la dieta plank non ha praticamente nulla a che vedere né con questa teoria né con il suo creatore. Insomma, ora, al di là delle sue presunte origini, ci interessa soprattutto capire cosa contempla e quale impatto reale ha non solo sulla perdita di peso, ma soprattutto sulla salute.
Dieta plank, come mantiene la promessa di meno 9 chili in due settimane?
Eh sì, ve ne eravate scordati? Lo avevamo già scritto nel titolo, ed è forse, tra tutte, la cosa più eclatante della dieta plank. Non solo la rapidità, ma il fatto stesso che in un lasso quasi fantascientifico di sole due settimane, tale dieta porti alla perdita di ben nove chili! E per di più, sempre secondo chi l’ha postulata, senza necessità di mantenimento per tenere il risultato nell’arco – amplissimo- di tre anni. Davanti a quella che, comprensibilmente, si può accogliere con scetticismo tale da pensare si tratti più di marketing, è giusto saperne di più.
Tanto per cominciare, se da una parte vengono assolutamente escluse le cose più nocive e insalubri, ossia alcol, bevande gasate – compresa l’acqua minerale- e zucchero, ci sono poi le sorprese. Infatti, volendo pure sorvolare con l’eccesso di zelo dell’acqua minerale, viene data invece una quantità molto grande di caffeina. In più, a fronte dell’assenza di grassi vegetali, quelli invece di origine animale – sia carne che pesce- sono molto abbondanti. Altri punti che lasciano non poco scetticismo, sono l’assenza di indicazioni percentuali sulle quantità, anche il fatto che, essendo un regime restrittivo, sconsigli l’attività fisica.
Dieta plank menu. Cominciamo ad andare di più nel dettaglio
Insomma, stiamo affrontando in un articolo la dieta plank che, a fronte della promessa di tantissimi benefici, lascia non poche perplessità. Tuttavia proprio per questo abbiamo ritenuto non solo opportuno, ma anche doveroso farlo, proprio per portare una luce su qualcosa di così delicato riguardo la nostra salute, che non può essere lasciata in balìa di una generica ricerca in rete.
Stiamo parlando di una dieta di due settimane che porta alla perdita di nove chili, con un mantenimento automatico di tre anni! E la prima cosa che scopriamo, fin qui, è sì l’assenza di bevande alcoliche e gasate e cibi zuccherati, ma anche la sovrabbondanza di grassi animali e caffeina. Per di più, tanto è restrittiva da non raccomandare lo svolgimento di attività fisica, normale e sano compendio per ogni regime alimentare.
C’è sicuramente un elemento all’interno della dieta plank menu, per quel che abbiamo fin qui visto, che ci rimanda ad un’altra dieta, quella chetogenica. Un regime alimentare ad alto contenuto di proteine e grassi che porta alla produzione nel sangue di livelli più alti del normale di chetoni. Ossia scarti della produzione energetica del metabolismo. Ed è esattamente ciò che rischia di accadere con la plank, cosa che può avere conseguenze negative soprattutto su fegato e reni.
Dieta plank e la prima ovvia controindicazione (doppia)
Insomma, il primo paragone della dieta plank rispetto ad un altro regime alimentare, la dieta chetogenica, non sembra essere particolarmente lusinghiero per la prima. Non lo è per nulla, di fatto, in quanto una sproporzione, o potremmo diplomaticamente dire una proporzione errata, nel consumo di proteine e grassi animali, può generare eccessi di chetoni.
Come sappiamo dalla dieta chetogenica, infatti, se eseguita senza controllo medico, può portare l’organismo a vessare in uno stato di chetosi. Gli scarti del metabolismo in eccessi, che non si riesce a smaltire con urina ed espirazione, provocano anche danni a fegato e reni. Esattamente ciò che accade, e forse con maggiore percentuale di rischio, con la dieta plank.
Non solo, perché il fatto che tale dieta non preveda mantenimento né attività fisica, porta poi, dopo aver accelerato enormemente per poco tempo il metabolismo, ad un improvviso rallentamento. Rallentamento che fa recuperare peso, portando il classico effetto yo-yo.
Dieta plank menu, un esempio pratico
Allora, sappiamo che la dieta plank accelera il metabolismo proteico, favorendo una lipolisi (ossia, scioglimento dei grassi) che potremmo definire estrema. Il tutto porta ad una perdita di ben nove nell’arco di sole due settimane. Una dieta talmente forte e repentina, o come abbiamo già ribadito più volte Radicale e Rapida, che addirittura sconsiglia l’attività fisica nel mentre. Una dieta che prevede un più largo consumo di proteine animali, e perfino di caffeina, ad esempio.
Qualcosa, come abbiamo detto, di molto simile alla dieta chetogenica, con un fattore di rischio in più: la mancanza di indicazioni sulle quantità e le proporzioni. Eccedere, infatti, porta al rischio di chetosi, dunque di eccessi di scarti metabolici nel sangue che possono danneggiare fegato e reni. Dieta plank che, allo stesso modo, è praticamente l’opposto della ben più nota e raccomandata dieta mediterranea, per il modo speculare con cui vengono proporzionati i carboidrati e proteine della carne.
Ma com’è fatto il Dieta Plank Menu?
A colazione, abbondante caffè senza zucchero, ma sono ammessi i dolcificanti. Dal secondo giorno la colazione si può arricchire di una fetta di pane. A pranzo una grande fetta di bistecca alla griglia con insalata di sedano e finocchi, da alternare nella settimana con un frutto, insalata di pomodori, e pesce al vapore o uova bollite o sode e pollo al posto della bistecca. Infine, a cena prosciutto cotto, magari con insalata, alternato con uova o frutta e yogurt.
Dieta plank. Cosa non va, quali controindicazioni, chi non dovrebbe seguirla
Qualcosa non va, giusto? Ve ne siete sicuramente accorti, e non tanto per le domande e il tono dubbioso che abbiamo posto dall’inizio. E forse nemmeno per le spiegazioni che abbiamo dato da un certo punto in poi. Il dubbio comune e comprensibile sulla dieta plank arriva proprio con la cosa più pratica, la gestione del menù. Appare a tutti piuttosto lampante che i carboidrati siano, a parte una fetta di pane qualche mattina, i grandi assenti. Così com’è chiaro che ci sia un eccesso di proteine animali e grassi come formaggi e yogurt. Ma soprattutto, dove sono le proporzioni? Come avete visto, e come vi avevamo anticipato, quantità… non pervenute!
E allora, ecco quali sono le principali controindicazioni per la salute in questo eccedere con le proteine e la caffeina a sfavore dei carboidrati. La più immediata conseguenza della dieta plank è proprio la chetosi, un eccesso di scarti metabolici che oltre ad abbassare il pH del sangue, crea problemi a fegato e reni.
Problemi le cui conseguenze esterne sono alito acetoso, minzione urinaria pressoché continua. Da non sottovalutare poi l’ipoglicemia, la carenza vitaminica e la disidratazione. Tutto ciò può inoltre condurre ad astenia, mancanza di sonno, debolezza e crampi.
Dieta plank e tutto quel che ne resta da dire in proposito
Siamo ormai arrivati a stabilire delle conclusioni incontrovertibili rispetto alla dieta plank. Nello schema del rapporto Benefici-Svantaggi, l’ago della bilancia, per quanto alla fine scenderà di nove chili, pende sicuramente verso gli svantaggi. Altra importante considerazione da fare è sul vero significato dell’espressione Perdere Peso. Il peso corporeo è composto essenzialmente da tre elementi: massa muscolare (o massa magra), la massa grassa ed i liquidi (cioè l’acqua). Siamo veramente certi che un tale squilibrio alimentare, l’assenza di attività fisica, di sali e vitamine, ci faccia perdere più grasso rispetto ad acqua e massa muscolare?
Quando si parla di dieta si parla non solo di cosa si mette a tavola e per quanto tempo. Parliamo di stabilire una mentalità, uno stile di vita, che va calibrato individualmente e ciclicamente rinnovato così che il metabolismo non si abitui, arenandosi. Soprattutto, parliamo del rapporto delicato da cosa e quanto immettiamo nel corpo e che ripercussioni ha sulla nostra salute. Ed a proposito di salute, vediamo ora chi non dovrebbe assolutamente seguire la dieta plank: diabetici, persone con patologie a fegato e reni, donne in gravidanza.
Dieta plank? Molto meglio la mediterranea… e il supporto di NovaShape!
Eh sì, per la prima volta arriviamo a conclusione di un nostro articolo con un esito non positivo. La dieta plank non solo sembra essere in generale troppo squilibrata a favore di proteine e grassi, ma anche meno controllabile della dieta chetogenica. Ci espone a rischi per la salute tali da dover essere inibita a determinate categorie di soggetti che potremmo definire fragili. Non prevede né mantenimento né allenamento, due capisaldi di ogni dieta. Per di più non indica alcuna quantità dei cibi consentiti, altro principio fondamentale di ogni regime alimentare.
Allora, vi lasciamo così, senza un consiglio costruttivo? Certo che no! Innanzitutto, eseguite un’anamnesi e stilate un piano personalizzato da un dietologo esperto che sappia monitorarvi. Per completezza, potreste anche sottoporvi ai test preliminari per le intolleranze alimentari. Completate la dieta con l’attività fisica, indispensabile a massimizzare i risultati di un regime alimentare e a tonificare il corpo aiutando cuore, circolazione, umore, e robustezza.
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