Allenamento, work out, fitness, sudore, no pain no gain, e via discorrendo. Ma di che cosa stiamo parlando in realtà? La questione dello stare in forma, belli, tonici, tirati e forti, fa parte ormai del costume e della società occidentale dagli anni Ottanta.
Chi ha abbastanza candeline sulla torta da ricordarseli anche da ragazzino, erano gli anni in cui impazzava l’aerobica. Il film americani per primi promuovevano il modello di perfezione fisica scultorea, e così i video patinati delle pop star di grido che andavano a ciclo continuo su MTV. Per non parlare dei corsi e delle lezioni sui canali via cavo e venduti in videocassetta, gli antenati dei moderni tutorial su YouTube. Allenamento per anni ha significato essere all’altezza di un certo standard, scoperchiando poi il vaso di Pandora anni dopo con brutte storie di abusi e smercio illegale di steroidi anabolizzanti.
Allenamento, perché è davvero considerato così tanto importante oggi essere in forma?
L’allenamento rappresenta soprattutto un fenomeno trend, così come essere muscolosi, tirati e apparentemente vigorosi è molto di più uno status symbol. Niente di più sbagliato e nulla di più lontano anni luce dalla verità, la sola che conta, quella medico-scientifica. Sì perché da quando sono stati instillati in noi alcuni modelli, ormai già da qualche generazioni, ci sentiamo inconsapevolmente in dovere di esserne all’altezza. Ma stare in forma non è una questione di assecondare vanità indotte dall’esterno.
Vero è che nel corso della storia umana, soprattutto dal Rinascimento – quando ci si è liberati dal disprezzo per la carne e la materia cristiano- l’arte è stata la prima a celebrare ed esaltare il culto del corpo. Proprio per questo un fisico ben modellato si definisce anche scolpito nel marmo. Perché i grandi artisti del passato hanno fatto anche questo per rendervi omaggio. Insomma, un concetto di bellezza mai veramente passato di moda.
Allenamento oggi, cosa sta cambiando?
Naturalmente, gli antichi avevano un proprio fondo di saggezza per cui esaltavano il culto del corpo asciutto e scolpito. La dinamicità, la flessibilità, la grinta, la capacità di esprimere il senso stesso dell’istinto e della forza solo con l’eloquenza del corpo. Non di meno, eccellere in un’arte sportiva grazie alla disciplina che il duro allenamento richiede.
Proprio per questo nell’antichità greca e romana gli atleti erano le vere rockstar del loro tempo. Pian piano, col passare delle civiltà, qualcosa è andata mutando anche nella concezione del corpo atletico. Non è solo una questione di gran dorsali più ampi, “ad ali” e grossi, o di pettorali più o meno voluminosi, o di addome più o meno scolpito. Tutto cambia con l’evolversi dei metodi di allenamento, e su come anche nuove scoperte in merito all’alimentazione impattano sul fisico.
Allenamento ai tempi del lockdown?
Certamente, anche a proposito di allenamento, molto è cambiato non solo nei secoli e nei decenni, ma anche nel giro di un anno! Già, senza voler particolarmente indulgere in retoriche legate all’isolamento a causa della pandemia, è innegabile che il tempo così trascorso ci ha cambiati.
Ha cambiato per un po’ il nostro senso delle priorità di vita, delle distanze, grazie a internet e ai social che ci hanno avvicinati. Ma solo di recente ha iniziato sul serio a mostrare i propri effetti collaterali in termini di isolamento mentale e costrizione ad esso. Così, ora che finalmente siamo in condizioni di tornare ad uscire di più (sempre con le opportune precauzioni) e a far girare l’economia, le palestre stanno per riaprire.
Intanto però come ce la siamo cavata noi, oltre a saper fare pane e pizza? Beh, probabilmente non male, grazie alla buona volontà, ai tutorial e alla capacità di molti istruttori di reinventarsi facendo lezione anche a distanza. Sicuramente non si diventerà chissà quali Marcantonio facendo allenamento da casa, a meno che non si abbia la palestra di Bruce Wayne (e una Batcaverna altrettanto capiente). Di certo però si fa sempre bene alla salute e si possono ottenere più risultati di quanto si pensi.
Allenamento, come affrontarlo?
L’allenamento rappresenta di per sé un mondo vasto e variegato, fatto, come ogni ambito satellite della biologia e delle scienze (in questo caso scienze motorie) suggestionato da più fattori. Meccanica del corpo, conoscenza approfondita dell’organismo, dei principi del metabolismo e in modo particolare dell’alimentazione.
Il fisico scolpito non è che l’ultima conseguenza di un’applicazione diligente, col giusto di sgarri e tanta costanza, di tutti questi principi. Niente paura, la affronteremo esattamente con lo stesso scrupolo e la stessa sintesi di quando ci siamo occupati di gonfiore addominale, addominali, intestino pigro, dieta del riso, dieta mediterranea.
Tutti argomenti in qualche modo collegati anche all’allenamento, perché i primi pesi da sollevare, metaforicamente, sono le buone abitudini. E per buone abitudini intendiamo una dieta sana ed equilibrata, idratazione ottimale, rispetto dei tempi di riposo. Ma anche il supporto di un buon integratore alimentare. Perciò va scelto quello giusto, NovaShape. Ricco di eccipienti naturali e certificato ISO 9001, NovaShape aiuta il dimagrimento, la forza, il cuore e il fegato, e contrasta pigrizia intestinale, gonfiore, fame nervosa.
Allenamento e buone abitudini, cominciamo a dire cosa conta davvero
Ecco, proprio così, cominciamo a dire come stanno davvero le cose a proposito di allenamento. Perché prima di entrare nel merito della questione, anche in questo caso come nei precedenti articoli, occorre innanzitutto dipanare le nebbie e fare chiarezza. Work out, per dirla in modo figo all’inglese, significa prendersi cura di sé.
Al contrario di quanto vediamo continuamente accadere, con I Ragazzi Ammassati Nelle Palestre Che Cercano Di Essere Quello Che Gli Dice Tommy Hilfiger (Fight Club, cit.), fare allenamento vuol dire far qualcosa per sé. Non certo per stressarsi inseguendo stereotipi artefatti e spesso impossibili.
Soprattutto, raggiungere un fisico asciutto e scolpito significa partire dalla ferma e consapevole volontà di voler raggiungere la miglior forma per sé, secondo i parametri unici e non replicabili del proprio corpo. Insomma, sapersi ascoltare e prendersi cura di sé raggiungendo il proprio meglio. E tutto comincia dalla tavola.
Allenamento, metabolismo e tavola. Cominciamo dalle basi
Se è vero ( e lo è) che l’allenamento serve a raggiungere la versione e la forma migliore di noi stessi, altrettanto vero è che ciò comincia dalla tavola. Il nostro metabolismo brucia energie ricavate dai nutrienti assunti con il cibo. Il principale ingrediente, se vogliamo la benzina del nostro corpo, è il glucosio.
Le così dette scorte glicogene vengono sintetizzate a partire principalmente dai carboidrati. Dunque, assumono un ruolo importante la pasta, i legumi ed il riso. Queste fonti energetiche di carboidrati in modo particolare, soprattutto il riso basmati, caratterizzato dal lento e graduale rilascio dei carboidrati, garantendo così energie a lungo termine.
Quando affrontiamo un allenamento, la prima cosa da sapere è il modo in cui il metabolismo richiama a sé le energie necessarie per sostenerci. Si parte dal consumo di zuccheri e carboidrati per il glicogeno. Soltanto dopo uno sforzo particolarmente intenso o duraturo si arriverà al fondo delle scorte. Da quel punto in poi il metabolismo sintetizzerà ciò che ci occorre dai grassi. Ecco perché per bruciare i grassi col work out bisogna ingerire meno calorie di quante se ne bruciano.
Allenamento, ecco da dove cominciare
Bene, abbiamo fin qui chiarito che come basi per un corretto ed efficacie allenamento ci occorrono due cose basilari prima di tutto. Uno, non sfavorire assolutamente i carboidrati in favore delle proteine. Innanzitutto perché i carboidrati, come del resto gli zuccheri (fanno parte della stessa famiglia), sono la risorsa metabolica principale per creare energia.
In secondo luogo, perché l’errata convinzione di una dieta tutta in favore delle proteine può indurre il corpo in uno stato di chetosi, quando gli scarti metabolici raggiungono un livello di guardia nel sangue. Questo comporta problematiche anche non di poco conto a fegato e reni, che faticano ad espellerle.
L’altro input fondamentale prima di procedere con l’allenamento è correggere il tiro del rapporto calorico In & Out. Ingerire sempre meno calorie di quante se ne brucino. Altrimenti non raggiungeremo mai Il Fondo Del Barile per arrivare a consumare i grassi.
Allenamento e le indicazioni fondamentali
Sappiamo che non vedete l’ora di darci dentro con il work out, ma ci sono altre cose fondamentali da sapere prima di iniziare un allenamento. Prima fra tutte è che la gestione del rapporto In & Out delle calorie va gestito con estrema delicatezza. Dipende da molti fattori, perché non si può decidere da soli quante calorie immettere, soprattutto se c’è necessità di energie per allenarsi.
Bisogna rivolgersi ad un medico nutrizionista qualificato e sottoporsi ad un’anamnesi. Lo stesso vale anche per conoscere davvero il nostro corpo, le nostre condizioni fisiche, e che tipo di allenamento poter quindi gestire raggiungendo quali risultati.
Insomma, bisogna sottoporsi ad esami del sangue, nel caso test per le intolleranze alimentari. Dopodiché conoscere e riportare al medico dietologo la propria storia clinica, per sapere di eventuali patologie. Il passo successivo è il rapporto massa magra- massa grassa (per massa magra si intende quella muscolare ovviamente). Solo a questo punto si potranno stilare insieme piano alimentare e piano di allenamento.
Allenamento e le sue basi
Arrivati a questo punto siamo sicuramente ben coscienti di quanta scienza, consapevolezza di sé e senso di responsabilità nei propri confronti e nei riguardi della propria salute occorrano per impostare un allenamento. Un’altra cosa molto importante è tener presente che è necessario essere graduali se non si è mai fatto work out o lo si riprende dopo un periodo importante di stop, magari causa infortunio.
Ogni tipo di allenamento ha le proprie modalità, le proprie soglie e varia a seconda della persona e degli obiettivi desiderati o raggiungibili. Detto ciò esiste però una grande verità, ossia che occorre una certa intensità. Sì, bisogna raggiungere una certa intensità, con tempi di recupero commisurati (di solito intorno al minuto, nel caso di circuiti anche trenta secondi). Questo perché i muscoli lavorino al massimo, per arrivare alla distruzione cellulare.
Niente di spaventoso o fuori dalle regole o dai canoni base della buona salute, tutt’altro! I muscoli che si sforzano portano un doppio beneficio: arrivare a bruciare le scorte di grasso, imprimere sulle cellule dei tessuti muscolari che si rigenereranno col giusto recupero la Forma Nuova, ossia la tonicità muscolare.
Allenamento funzionale, ecco cos’è
Un’ultima nota a proposito del così detto allenamento funzionale del quale tanto si parla. Si tratta di un tipo di work out volto a rendere più efficacie ed efficiente un movimento. Si tratta proprio di quel tipo di esercizi con i quali sarebbe opportuno non solo cominciare un percorso di allenamento (soprattutto in presenza di decorsi post operatori dopo il primo recupero fisioterapico, o se si è all’inizio) ma anche proseguirlo. Questo perché lavora molto su forza, resistenza ed equilibrio.
Soprattutto, al livello tecnico fisico, si tratta di quegli esercizi che fanno lavorare molto il core, cioè gli addominali. Su tutti, gli efficacissimi plank, per cui si allenano stabilità ed equilibrio rinforzando moltissimo l’addome.
Ma non scordate mai che il migliore work out funzionale non è solo work out, ma anche sana alimentazione e il supporto di un valido integratore. NovaShape, certificato ISO 9001, ricco di eccipienti naturali, rinforza i muscoli, aiuta a controllare la fame, contrasta pigrizia intestinale e gonfiore addominale. Ritrova una Nuova Forma, ritrova il benessere!