Anello pene, forse due delle parole più segretamente cliccate sul web. Lo sappiamo benissimo, avendo già affrontato argomenti simili nei nostri articoli passati. Esistono ancora moltissimi sotto argomenti legati alla sfera della sessualità e dell’erotismo che sono oggetto di molti pregiudizi. In un paese ancora abbastanza rigido e tendenzialmente conservatore come il nostro, esistono in maniera pervicace e resistente preconcetti e tabù a proposito del sesso.
Non solo per l’idea in sé di parlarne liberamente, ma anche per ciò che attiene in particolare due cose. Da un lato le parti intime, in particolare proprio i genitali, mentre dall’altra l’uso di determinati strumenti legati al piacere. Insomma, parlare di anello per pene è il non plus ultra quindi! Eppure, come sarebbe possibile in generale parlare di sesso senza parlare, prima o poi, anche del membro maschile?
Noi per primi, ovviamente, abbiamo declinato il tema in diverse e svariate forme ed aspetti da affrontare. Ci siamo occupati dei tipi di pene, della sua anatomia, di quello di Rocco Siffredi e del pene più lungo del mondo. Abbiamo tirato in ballo ci siamo occupati di pene storto, in erezione e anche di priapismo, eppure di pene nero! Ma prima di rispondere alla domanda sull’utilità o meno, nonché lo scopo, dell’anello per il pene, capiamo perché il fallo ha tanta importanza.
Anello pene. Perché siamo ossessionati dal fallo?
La prima e più giusta delle domande che dovremmo porci, prima di conoscere l’anello pene e capirne l’effettiva utilità, è proprio la seguente. Perché siamo così ossessionati dal fatto? Se facciamo mente locale e ricordiamo un po’ tutto quello che abbiamo studiato a scuola, una parte della risposta verrà abbastanza facile ed automatica.
Fin dagli albori della civiltà umana, il fallo è sempre stato un simbolo, l’immagine quasi a sé stante rispetto al maschio della potenza maschile stessa. Potenza intesa non solamente come capacità e forza nell’atto sessuale e nella penetrazione, ma ben di più. Esso assurge a simbolo della quintessenza di ciò che il maschio, cacciatore, raccoglitore e protettore, rappresenta. Naturalmente il pene è simbolo stesso della fertilità e della vita.
Prima di arrivare all’anello per pene, allora, il fallo è sempre stato mitizzato nella storia umana?
Proprio così, così sono andate le cose fin dal principio, quando l’uomo ha iniziato a comprendere la riproduzione, la sua cruciale importanza, insieme al concetto di famiglia. Perciò, prima di arrivare all’anello per pene, il fallo è sempre stato mitizzato nella storia umana. Risulta essere così importante, talmente investito di sacralità in quanto simbolo di fertilità e vita, da aver creato più di un culto intorno a sé.
Per gli antichi greci era il simbolo di Dioniso (Bacco per i romani), tanto che giganteschi falli venivano portati in parata durante le cerimonie dedicate al dio. Cerimonie dalle quali nacque l’antica tragedia greca! Ma non è stata solo la culla delle civiltà mediterranee a farlo. Tutto ciò ci spiegherà infine come siamo arrivati oggi all’anello pene.
L’anello pene quindi fa parte delle conseguenze della mitizzazione del fallo?
Effettivamente possiamo affermare che l’anello pene è una delle conseguenze della millenaria mitizzazione del fallo. Se poi l’esempio del culto dionisiaco dell’antica Grecia non vi bastasse come esempio già di per sé illuminante di tutto ciò, allora saremo felici di rinfrescarvi la memoria con un altro curioso aneddoto. Nella Cina dell’antichità il membro maschile era considerato così fondamentale per la vita, che al momento di entrare nell’età da donna, ogni fanciulla era al centro di un rituale. Questo rituale, nello specifico, prevedeva che la ragazza fosse circondata dagli uomini del villaggio che eiaculavano su di lei. Ciò proprio in virtù della potenza vitale contenuta in esso.
Quindi esistono forti aspettative sociali, anche nel mondo di oggi, nei confronti del pene?
Quella che in fin dei conti sembrerebbe un’affermazione abbastanza bizzarra trova invece riscontro nella realtà dei fatti. Sì, esistono forti aspettative sociali, anche nel mondo di oggi, nei confronti del pene. La mitizzazione e l’alone di sacralità di cui è stato insignito il membro maschile ha portato alla nascita di tutte quelle espressioni che possiamo ricondurre all’ansia da prestazione. Sì, l’aspettativa genera inevitabilmente ansie da prestazione, in ogni campo. La riuscita del rapporto sessuale come momenti di esplosione e dominio della forza virile diventa così cruciale. E parlare a questo punto di anello pene significa raccontare in che modo stanno andando a finire le cose sotto quest’aspetto.
L’anello pene e la vasodilatazione arteriosa. Ecco a che cosa serve l’oggetto misterioso
Lasciando per un solo momento da parte gli aspetti sociali e psicologici che riguardano l’argomento, che cosa ha a che fare l’anello pene con la vasodilatazione arteriosa? Rinfreschiamoci per un momento la memoria sul modo in cui il nostro pene riesce a raggiungere l’erezione. Partiti gli opportuni stimoli cerebrali tradotti poi dai neurotrasmettitori, inizia il processo ormonale che conduce allo stato erettile. Processo che coinvolge anche il ciclo dell’urea nel fegato, dal quale si produce un altro ormone, la citrullina. Questa infine stimolerà la vasodilatazione delle arterie nei corpi cavernosi del pene. Tale azione, combinata con la vasocostrizione venosa locale, porta l’erezione.
L’anello per pene interviene proprio a favorire il punto nodale dell’erezione: l’afflusso sanguigno
Ci state arrivando, anche voi fanciulli ingenui, non è così? Scherzi a parte, affinché il pene possa raggiungere e poi mantenere l’erezione, esso ha bisogno di ciò di cui necessitano anche i muscoli per contrarsi. Dunque, la risposta è afflusso sanguigno. Il sangue, quello arterioso, è fondamentale per tutti i tessuti del nostro corpo. Con il sangue arrivano i nutrienti assimilati al termine del processo digestivo, quindi tutti quegli elementi che permettono ad ogni cellula di crescere e svilupparsi. In modo particolare, il sangue arterioso porta con sé l’elemento più prezioso per la vita stessa, l’ossigeno.
I globuli rossi, grazie al ferro contenuto nell’emoglobina, trattengono ciascuno una molecola di ossigeno introdotta negli alvei polmonari grazie all’inspirazione. L’ossigeno crea nelle cellule la combustione per produrre energia chimica, ATP, il carburante stesso delle cellule. Dagli scarti di tale combustione viene prodotta l’anidride carbonica, portata dal sangue venoso per essere espulsa infine con l’espirazione. Ed è proprio in questo processo che interviene meccanicamente l’anello pene: favorire ed implementare l’afflusso sanguigno.
L’anello per il pene è lo strumento che serve a creare pressione per l’afflusso sanguigno sul pene
Insomma, se per l’erezione è necessario sviluppare un maggiore afflusso sanguigno nei corpi cavernosi del membro, ed è altrettanto vero che che il sangue necessario è quello arterioso che apporta ossigeno, ecco l’utilità dell’anello pene. Questo strumento, che non potremmo forse definire tecnicamente un sex toy, viene posto intorno al pene, più precisamente intorno alla staffa, il corpo centrale. Non solo, la sua posizione dipende anche dal modello, perché l’anello per il pene non è uno solo, esistono diverse tipologie.
Tra i più diffusi, l’anello pene doppio, che si applica contemporaneamente sulla base del membro e intorno ai testicoli. La sua azione meccanica di pressione, dunque, serve a creare una compressione allo scopo di far pompare più sangue nei tessuti dei corpi cavernosi, per favorire ed implementare così la doppia azione locale: vasodilatazione arteriosa con vasocostrizione venosa.
Ce ne sono diverse varianti in commercio, create e vendute anche da grandi gruppi famosi specializzati in contraccezione e prodotti che riguardano la sfera sessuale. Per non parlare del fatto che con la nascita e la diffusione dell’e-commerce, specie in tempi di pandemia, la vendita on line di questo genere di prodotti, difficili da chiedere vis a vis, è decuplicata. Ma la vera domanda è un’altra adesso: servono davvero?
Cock ring: tutta la verità
Ma insomma, il cock ring – nome inglese dell’anello pene- in fin della fiera, serve davvero oppure no? Abbiamo compreso ormai molto bene quale sia la cruciale importanza della dilatazione arteriosa e quindi del meccanismo di afflusso sanguigno per i tessuti del pene. Da ciò dipende essenzialmente l’erezione. Allo stesso modo, abbiamo compreso invece a che cosa serva l’anello per il pene. Nient’altro che un oggetto circolare fatto per comprimere e stimolare maggiormente l’afflusso sanguigno là dove in quel momento serve… Ma siamo sicuri, nonostante l’ampissima offerta di mercato, che serva davvero? O che magari non possa rappresentare un danno alla salute?
L’anello per il pene e l’azione sull’afflusso sanguigno. Ma è importante agire prima sulle cause, piuttosto che sulla conseguenza
Proprio così, l’anello pene è essenzialmente uno strumento di contrazione meccanica. Ma analizziamo oggettivamente il tutto: esso agisce sulla pressione sanguigna, sull’afflusso che porta all’erezione. Come però abbiamo visto, tale processo fisico deriva da una serie di reazioni chimiche a catena. Reazione a catena che comincia nel cervello. Il senso del piacere, del coinvolgimento, del desiderio, prendono forma nella nostra testa, poi vengono letti dal sistema nervoso che li interpreta per il corpo. Come per ogni altra cosa, la testa gioca quindi un ruolo fondamentale.
Ma allora siamo davvero così sicuri che la cosa giusta da fare sia andare là dove il fiume è già sfociato nel mare e non prima, alla sua foce? Al di là della metafora, quello che intendiamo sottolineare è che effettivamente l’anello pene interviene su una fase già molto avanzata. Anzi, potremmo dire che arriva proprio al culmine di tutto il processo.
Intervenendo in maniera meccanica sulla vasodilatazione – così come farmaci quali il Viagra operano allo stesso modo al livello chimico-ormonale- va da sé che le controindicazioni possono essere simili. Interferendo entrambe le cose, sia l’anello pene che le pillole, sulla vasodilatazione, possono creare problematiche a chi già ha sofferenze dal punto di vista della pressione sanguigna o cardiocircolatoria.
Meglio e prima di arrivare all’anello pene, per un’erezione piena, duratura e un sesso al massimo… Vita sana, prevenzione e Maximo!
Se dunque tutto parte dalla testa, dall’umore, dal desiderio come fattore emotivo, allora forse la risposta per una sessualità vigorosa, gioiosa ed un’erezione duratura, non può venire dall’anello pene. Questo tipo di oggetti intervengono come risposta rispetto alle pressioni sociali di dover essere sempre e comunque super performanti, rispondenti a standard spesso irreali o non applicabili a tutti. Tali dispositivi sono il simbolo spesso di un mercato che, cercando di intervenire come argine finale, vuole accontentare le persone placandone gli istinti di urgenza. Insomma, si pensa sempre al momento presente, all’attimo, senza curarsi né delle vere cause o delle possibili conseguenze.
Per questo, per poter vivere quella sessualità e quell’erezione che vorremmo sempre avere e vivere per sentirci pienamente appagati e per appagare, dobbiamo volerci bene e avere cura di noi. Perciò, nulla cambia rispetto alle buone regole di vita: riposo adeguato, hobby per distrarre la mente, vita sociale, sana alimentazione, prevenzione medica e attività fisica adeguata. Ad implementare sempre tutto questo, anche l’uso di un sano integratore alimentare come Maximo. A base di principi naturali come maca, zinco, taurina, vitamina E e tribulus, Maximo è alleato vero di cuore, circolazione e muscoli. Sostiene forza, resistenza, vigore, libido e anche la fertilità!