Cartoni erotici, ma di che cosa accidente ci sta venendo in mente di parlare!? Be’, dopo aver affrontato il tema dei racconti erotici, i racconti erotici 69, i racconti erotici Milu, i racconti erotici nonna e le frasi erotiche, insomma! Non ci sembrava il caso, rotti così in precedenza tutti gli indugi, di esitare ulteriormente. Ma, insomma, che razza di argomento è, e che attinenza ha nel binomio che seguiamo sempre per i nostri articoli, ossia sessualità e benessere!?
Ce l’ha un’attinenza con i temi che solitamente affrontiamo, e come se ce l’ha! L’attinenza è proprio nel collegamento che ha rispetto agli articoli passati che vi abbiamo appena linkato. Allo stesso modo, tutto ciò ha attinenza anche col parlare, ad esempio, di come fare sesso anale, o magari di Rocco Siffredi! Vi sembra tutto così assurdo e confuso, vero? Bene, allora sappiate che non è affatto così come sembra. Certo, parlare così di prodotti legati al mondo dell’animazione fa abbastanza specie, non è così?
I cartoni erotici possono sicuramente essere socialmente divisivi. Da un lato, infatti, li si può considerare come il parto di menti perverse e disturbate, con chissà quale trauma infantile legato alla sessualità.
Dall’altra parte, anziché liquidarli così, si può vedere ciò che in fondo è abbastanza ovvio ma moralmente difficile da riconoscere. Cioè che l’animazione erotica rappresenta una parte del vasto mondo delle trasgressioni. Uno di quegli spazi fuori dalla morale comune e dalla quotidianità fatti per riaccendere e stimolare fantasie erotiche. Non resta che scoprirne di più allora!
I cartoni animati erotici sono paragonabili a qualche tipo di gioco sessuale?
Da quello che abbiamo scritto nella nostra premessa a quest’articolo, una prima ovvia domanda sorgerà spontanea a molti di voi. Ma i cartoni erotici sono paragonabili a qualche tipo di gioco sessuale? Aprire a questa domanda significa dare una risposta che molto ha a che vedere sia con i giochi del sesso estremo sia con la masturbazione. Sì, l’animazione hard non nasce e non va certamente intesa come un prodotto rivolto ad un pubblico di ragazzi. Certo, è sempre accaduto nel corso della storia che i veri fruitori finali dei prodotti per adulti fossero i ragazzi dall’età puberale in avanti. Ciò non implica che l’idea dei cartoni nasca, proprio come il cinema in live action, per gli adulti.
Dunque, i cartoni erotici sono fondamentalmente un prodotto per adulti che gioca sulla capacità di discernimento dei più grandi rispetto ai giovanissimi, ancora legati all’immaginario cartoonistico. Stiamo quindi parlando di mondi diversi, tra i quali lo spartiacque è l’età, l’esperienza e la malizia che questa porta con sé.
Tutto dipende sempre dagli occhi e dalle menti che assimilano qualcosa, non dall’oggetto in sé stesso. Consapevoli di questo, possiamo affermare che ribaltare completamente l’innocenza e la fantasia dei cartoni per farne veicolo di fantasie adulte rappresenta qualcosa di piacevolmente inaspettato.
Quindi la forza dei cartoni erotici è la capacità di rivolgersi a un pubblico adulto facendo leva sul ribaltamento delle fantasie?
Proprio così, infatti, questo è esattamente il primo punto centrale dell’argomento in questione. La vera forza dei cartoni erotici è la loro capacità di rivolgersi ad un pubblico adulto, facendo leva sul ribaltamento delle fantasie. Ma che cosa si intende davvero per ribaltamento delle fantasie? Né più e né meno di ciò che viene fatto proprio all’interno dei racconti erotici scritti. Ciò che stuzzica e stimola la fantasia sessuale, ed in generale tutti i prodotti umani della creatività narrativa, si basa sul ribaltamento del reale.
In pratica, quello che oggi anche noi in Italia chiamiamo tranquillamente il What If. Traducibile alla lettera come E Se… E se invece di tornare a casa mi fossi fermato a quel bar di nuovo, l’avrei rivista e magari lei ci sarebbe stata subito?
Se fossi passato per una strada diversa dalla solita, cosa avrei trovato, o chi? Stesso tipo di ragionamento generale che in questo caso si può applicare alla genesi dei cartoni erotici. Quindi, se quel cartone animato all’improvviso mostrasse quei due personaggi che, anziché cantare e ballare, si appartassero e, mentre gli uccellini cinguettano…. Avete capito ormai, no? Tutto questo scatena un mix di ilarità e curiosità che man mano monta.
Insomma, i cartoni animati erotici sono una perversione o un gioco come un altro?
La risposta a questa domanda potrebbe essere data qui ora da noi in maniera piuttosto semplicistica. Potremmo dire che no, non sono perversioni ma semplicemente giochi con cui ci si stimola in maniera divertente e ironica a ritrovare fantasia e desiderio. Il che naturalmente è un fatto assolutamente vero, perché con i cartoni erotici funziona esattamente allo stesso identico modo che per qualunque altro tipo di gioco o fantasia sessuale. Vero dunque, ma non sarebbe la risposta completa e totalmente onesta che meritereste sempre di avere, soprattutto quando si parla di cose come la sessualità, che esige schiettezza.
Proprio in nome della schiettezza e dell’oggettività, non possiamo esimerci dal dire che i cartoni erotici sono di per sé anche una perversione. Approfondendo ulteriormente la risposta alla domanda, tutti i giochi e le fantasie sessuali sono forme di perversione. Viene da chiedersi allora cosa sia esattamente una perversione? Capire i termini di un discorso prima di affrontarlo è fondamentale Ebbene, la perversione altro non è che l’uscita da un percorso abituale e generalmente considerato normale e condivisibile. Ma esistono sempre strade alternative, ogni volta che il percorso principale si dimostra più impervio di quanto dovrebbe. Ed in questo non c’è nulla di male.
Quindi i cartoni animati sessuali non sono qualcosa di immorale?
Fare questa domanda ora è esattamente come chiedere se le perversioni siano immorali. Dipende da chi le guarda e da quale ottica le sta vedendo e considerando. Ciò che secondo un credo religioso o una morale comune anche laica è condannabile non lo è per un’altra, o non per tutti. Quella stessa società che per antonomasia condanna cose come i cartoni erotici, col tempo può evolversi in una direzione più aperta e tollerante. Ciò accade di continuo nella storia, attraverso corsi e ricorsi, su tante cose ed ovunque nel mondo. Ma una cosa resta assolutamente certa in tutto ciò: ogni cosa è un prisma che cambia in base al suo fruitore.
Sarebbero allora da considerare immorali e perversi anche i social media, la pubblicità di alcolici e bibite gasate, o qualsiasi altra cosa abbia con sé un potenziali incitamento distruttivo. Allora anche realizzare fiction, film e libri romanzati sulla violenza e sul crimine è moralmente deprecabile e da bandire? Che cosa separa noi dal nostro passato come società e dal presente di altre realtà più lontane geograficamente? La consapevolezza, crediamo, che le persone meritino di conoscere la verità e imparare a discernere e capire la realtà. Tutto parte dall’educazione aperta e sincera, con i dovuti modi in base alle età, per imparare a distinguere. Lo stesso vale anche per i cartoni erotici.
I cartoni animati erotici come strumento per rileggere ciò che ci è sfuggito da bambini
Prima di tornare sui cartoni erotici, una domanda. Quante volte ci è capitato di rispolverare album musicali o video di film che ci sono piaciuti e abbiamo consumato all’inverosimile da ragazzini? Oppure di aver fatto la stessa cosa con un libro e, perché no, proprio con un film o una serie di animazione. Stiamo parlando di comunicazione, di prodotti intellettuali in cui il reale viene filtrato dalla creatività. Una storia, così come una canzone, parte da qualcosa di reale, concreto, ma viene fatto viaggiare in modo colorato e fantasioso per arrivare a noi e colpirci. Così, presi da quel sano entusiasmo quasi infantile, riprendiamo quel qualcosa che tanto ci aveva appassionati.
Ma c’è qualcosa di strano adesso, di nuovo, come una luce diversa. All’improvviso, come al risveglio da un bel sogno, cominciamo a sentire e vedere cose differenti, ma nessuno ha manipolato quell’opera. Il contenuto resta uguale a se stesso, ma ciò che è cambiato siamo noi, la nostra comprensione della realtà. Così scopriamo messaggi e sottintesi che solo da adulti avremmo potuto scorgere. Ecco, per i cartoni erotici è così, anzi, siamo un passo oltre. Essi, attraverso la tattica narrativa del What If, mettono semplicemente in evidenza questa verità: la comprensione di quanto di adulto ci sia anche in fantasie concepite per i più piccoli.
Cartoni erotici e sesso felice, ecco la connessione e i segreti per realizzare le proprie fantasie… al Maximo!
Ok, a questo punto risulta piuttosto chiaro ed evidente che i cartoni erotici siano una chiave di lettura ulteriore e aggiornata all’età adulta di fantasie e dinamiche che vengono narrate. Semplicemente, al fatto umano e naturale che da grandi si riguardi a cose dell’infanzia con occhi nuovi, è stato dato un nome e un’identità. Ciò rende di per sé altrettanto lampante come non siano assolutamente prodotti fruibili per i ragazzini, ma che siano invece esplicitamente destinati ai più cresciuti. Così come per la pornografia fatta in carne ed ossa, esiste un mercato altrettanto florido che oggi offre piattaforme digitali, gratis e a pagamento, ovunque.
Un vasto mercato con una vasta domanda, fatta per dare una marcia in più e uno stimolo divertente alla sessualità che sa di proibito. E nulla è più di aiuto per uscire da una routine non più soddisfacente che qualcosa che si sa essere vietata. Questo, e tutto ciò che ci permette di essere abbastanza sereni e in forze da concretizzarle anche con chi ci piace, quelle fantasie animate… Come l’integratore naturale Maximo, a base di sostanze naturali e gluten free. Ricco di zinco, vitamina E, taurina, e radici di tribulus e maca, Maximo sostiene cuore, muscoli, libido e fertilità, per essere sempre tonici, performanti e vogliosi!
Parlare di cartoni erotici vuol dire parlare di Giappone
Analizzati fin qui i termini del discorso generale sui cartoni erotici, guardiamo assieme le loro vere origini. Se prima ci siamo soffermati sul concetto dal punto di vista etico e culturale, va detto allora che noi occidentali, su questo punto, non siamo così avanti. Anzi, proprio questo è un argomento in più a favore del fatto che dovremmo definitivamente spogliarci della nostra sottintesa supponenza di essere più progrediti. I cartoon di genere sessualmente esplicito risalgono infatti al Giappone. Proprio lì, nella Terra del Sol’ Levante, questo nuovo media è stato concepito all’inizio del Ventesimo Secolo.
Per essere ancora più precisi, i cartoni erotici cominciano a essere realizzati nel 1925. Mentre è nel 1932 che si realizza la prima produzione di film di animazione pornografico, sempre in Giappone. In realtà, c’è ben poco da stupirsi riguardo gli usi e costumi di uno dei più antichi e fieri popoli orientali. I nipponici, proprio come gli indiani – i fautori del Kamasutra– hanno una lunga tradizione culturale rispetto all’erotismo.
Il loro rapporto con la sessualità in generale ha un approccio quasi filosofico, molto più sereno del nostro, influenzati dal cristianesimo. Pur chi tra noi ed i vari altri paesi dell’Occidente sia laico, non potrà mai negare un retaggio che risente sempre e comunque della cultura cristiana.
Cartoni hard e la differenza tra noi e gli orientali
Ma, nell’ottica dei cartoni erotici, qual è ancora oggi la differenza più importante ed evidente tra noi occidentali e i fautori del genere, i giapponesi? Tutto, come stavamo anticipando poco fa, ha a che vedere con i retaggi culturali. Da una parte c’è la nostra cultura che basa tutto sul rifiuto o almeno il biasimo della mondanità, a cominciare proprio dalla carne e dai suoi richiami considerati diabolicamente ingannevoli. Per l’estremo Oriente e dunque il Giappone è invece quasi l’opposto. La carne e il contatto sono uno strumento per una conoscenza sensoriale più ampia, che è a sua volta la porta per una forma di consapevolezza più alta.
Da questo differente e ben più aperto background culturale, i giapponesi hanno sempre inserito in modo abbastanza limpido la sessualità nei suoi cartoni. Si potrebbe quasi dire che essi rappresentino il veicolo creativo e mediatico prediletto da parte loro per veicolare la sessualità. Dai fumetti e cartoni Manga fino alla più recente declinazione del genere Anime – quest’ultimo molto più vicino alla fantascienza come sfondo di riferimento- riferimenti anche soft al sesso ci sono sempre stati. Basti pensare a cartoon diventati famosissimi da noi, e che appaiono piuttosto chiari visti da occhi adulti: Lamù, Occhi di gatto, Lupin, solo per citare i più classici.
Cartoni animati erotici e il balzo dalla filosofia al marchio Made In Japan
Tutto comincia in Giappone, dal modo in cui le culture orientali vivono da sempre la sessualità e l’erotismo rispetto a noi occidentali. Per cui, da un lato ci siamo noi con la mortificazione della carne e del piacere, le proibizioni, la malizia, i sottintesi e le incomprensioni. Dall’altro lato ci sono loro, che vivono il tutto come uno strumento per ampliare la consapevolezza e la conoscenza attraverso il piacere.
Proprio la differenza con cui viene vissuto il piacere è la chiave di tutto. A godere per la carne e la sessualità non c’è nulla di male, non esistono condanne implicite nella cultura orientale. Così, con la nascita ed il progredire dei media dall’inizio del Ventesimo Secolo, il Giappone ha imparato ad esternare la propria cultura anche con essi. Dal cinema ai cartoni animati erotici, hanno via via saputo creare un vero e proprio filone.
Un filone che si è trasformato nelle tecniche e negli stili seguendo ovviamente l’evoluzione di tempi e mode. Chiaramente, con questa evoluzione c’è stata anche una ramificazione in sottogeneri. Non di meno, i cartoni erotici vengono oggi fruiti attraverso numerose piattaforme web, gratuite o a pagamento. Un sistema che, come per la pornografia reale, ha fatto esplodere – vista l’immediatezza della fruibilità- i consumi e la produzione.
Il segreto del successo dei cartoni erotici? Sessualità serena sì, ma sempre con astuzia
Andando a concludere il nostro viaggio odierno, qual è il vero segreto del successo dei cartoni erotici? Come abbiamo spiegato, la cultura giapponese che li ha generati porta con sé una filosofia diversa dalla nostra. Un approccio rilassato, sereno e onesto verso il sesso e il concetto stesso di piacere che rende loro più facile parlare esplicitamente. Il boom del genere erotico, sia nel così detto live action in carne ed ossa che in animazione, è dovuto, sia lì che qui, a ragioni opposte. In Giappone perché si è trattato di una naturale nuova declinazione della loro cultura preesistente. Mentre qui da noi, in occidente, perché risponde a quel desiderio di conoscere il culturalmente proibito.
Ma attenzione, perché nei cartoni erotici, soprattutto giapponesi, non c’è solo la sessualità esplicita. Parlando anche dei prodotti realizzati per un pubblico generalista – minori inclusi- oppure edulcorati e ripuliti rispetto alle versioni originali, c’è molto altro. Da una parte, le forme femminili generose, abbondanti ed esuberanti nella loro evidenza. Qualcosa che in un modo o nell’altro si insinua anche nell’ inconscio dei più giovani. Dall’altra parte, invece, la capacità di saper nascondere il giusto, giocando anche moltissimo con la malizia.