Dieta, si fa presto a parlarne. Quante volte noi stessi, attraverso una lunghissima serie di articoli, ce ne siamo occupati. Abbiamo approfondito determinati aspetti più volte e ne abbiamo scoperti altri. Un tema fondamentale che ha ripercussioni su tutta la sfera della nostra salute, coinvolgendo organi e mente. Ci siamo focalizzati sul dimagrire in generale, sul piano alimentare disintossicante e, ovviamente, sulla digestione. Siamo andati a scoprire meglio il nostro secondo cervello, l’intestino, coinvolto nei processi digestivi, nel sistema immunitario e nella gestione del metabolismo.
Ci siamo messi a valutare insieme i benefici o meno del digiuno intermittente e della dieta Sirt. Non di meno, ci siamo addentrati nella detox, nella plank, nella mediterranea e nell’alimentazione basata sul riso. In ogni caso, sappiamo abbastanza da poter affermare che si tratti di un argomento molto delicato e troppo spesso trattato senza consapevolezza. Da chi pensa di cavarsela facendo delle ricerche su internet a chi segue la moda alimentare del momento.
Già le parole alimentazione e moda nella stessa frase sono un connubio pericoloso, perché spesso basate su periodi intensivi di privazioni di certi alimenti e sovrabbondanza di altri. Ma il nostro corpo non funziona così. E la dieta Dukan? Facciamo luce anche su uno dei metodi di dimagrimento più controversi di sempre.
Perché le parole dieta e moda non dovrebbero mai trovarsi nella stessa frase?
Già, le parole dieta e moda non dovrebbero mai e poi mai trovarsi nella stessa frase, ed il perché è presto detto. Come già spiegato anche in occasione di molti articoli linkati nell’introduzione, molti regimi alimentari alla moda hanno una cosa in comune. Vengono raccomandati per una durata breve, magari da svolgere a periodi intermittenti, ma perché questo? Perché si basano tutte su un trattamento molto intensivo che si prefigge lo scopo di scuotere il metabolismo e farlo correre.
Questa intensività di molti metodi di dimagrimento trend si basa sull’esclusione di uno o più gruppi alimentari a favore di altri. In generale, su una selettività e una ristrettezza alimentare che può voler dire: bassissima introduzione calorica, alimentazione monotematica, o magari una super nutrizione solo di determinati alimenti. Ma il nostro organismo non funziona in questo modo, ed il perché ce lo fornisce la natura. Se in natura esistono tante risorse animali e vegetali è perché tutto è necessario all’equilibrio del Mondo. Come nel complesso mondo interiore del nostro organismo, tutto occorre all’equilibrio.
Quindi una dieta seria non dovrebbe mai escludere del tutto un gruppo alimentare?
Certamente una dieta seria non dovrebbe mai escludere del tutto un determinato gruppo alimentare. Chiaramente esistono, nelle pieghe di questo ampio discorso, tanti fattori di cui tenere conto. O meglio, fattori personali di cui un dietologo o un nutrizionista degni di questo nome dovrebbero sempre tenere conto (oggi il condizionale è d’obbligo). Ad esempio, se ci si trova in presenza di una o più intolleranze o allergie alimentari accertate, chiaramente taluni alimenti verranno esclusi. Ma anche in questo esistono diverse gradazioni – per così dire- che indicano i diversi livelli di intolleranza.
Questo significa che ci saranno magari cibi o interi gruppi di alimenti che in una prima fase verranno tolti del tutto, per poi essere successivamente reintrodotti in maniera graduale. L’organismo verrà così ripulito in una prima fase e riaddestrato in maniera nuova nelle successive. Ciò naturalmente non vale solamente quando la dieta è finalizzata a risolvere problemi di intolleranza (gonfiore addominale, disfunzioni gastro-intestinali, o altre sensazioni di astenia e malessere). Varrà assolutamente come metodo anche per indurre la perdita di peso e sostenere chi inizia un percorso di dimagrimento.
La dieta vera e propria, insomma, ri-allena il nostro organismo ad assimilare il cibo?
Proprio così, una dieta seria e bilanciata fa proprio questo per noi. Abitua l’organismo tutto – cervello e apparato digerente in primis- ad assimilare bene il cibo. Per questo, molte volte, è consigliabile cominciare a togliere taluni cibi per poi tornare ad introdurli in modo graduale. Sapere quali cibi e come questi impattano sul nostro organismo, vuol dire necessariamente fare dei controlli preliminari. Comunque sia per il professionista al quale ci si affida sarà cruciale conoscere ognuno di noi e la nostra storia medica. Siamo tutti diversi e molti sono i parametri che rendono la dieta soggettiva.
Tutto in partenza dipende dal rapporto tra sesso, età, altezza, peso, differenza tra massa magra (organi), massa muscolare e massa grassa, stile di vita, intolleranze e patologie eventuali. Solo partendo da questo si potrà davvero stilare un piano alimentare che tenga conto delle nostre necessità, sia in termini di calorie che di nutrienti. Togliere alcuni cibi è solo parte di un processo cui segue -salvo gravi intolleranze o allergie- la loro re-immissione. Un sistema calibrato e soggettivo, la dieta, che ha come scopo svegliare il metabolismo.
Perché nella dieta è tanto importante il metabolismo?
Come stavamo spiegando, lo scopo fondamentale della dieta è quello di dare una spinta importante al metabolismo. Da questo dipende la gestione delle energie necessarie a tutto il nostro organismo, sia per vivere che per compiere sforzi. Insomma, il metabolismo si può considerare in qualche modo il nostro quadro elettrico. La plancia di comando che smista i nutrienti decidendo cosa e quanto va fatto trasformare in energie e cosa e quanto in scorte di riserva. L’elemento fondamentale che fa da carburante e che il sistema metabolico gestisce è il glicogeno. Questo viene bruciato dalle cellule che ne ricavano ATP, il carburante chimico.
Ed è proprio il metabolismo, gestendo le energie, che permette a tutti gli organi di funzionare per far sì che possiamo vivere semplicemente. Oppure, in caso di attacchi patogeni dall’esterno, situazioni di stress piscologico e fisico, o anche sforzo fisico, esso fa in modo che l’organismo riceva più energie del normale. Tutto quello che viene considerato non necessario da consumare al momento viene invece fatto convertire in scorta, in pratica i grassi. Un metabolismo può subire rallentamenti per cause esterne, come lo stress, o per fattori ereditari. Se rallenta o qualcosa non va, può portare a produrre più grasso del dovuto.
La dieta serve proprio a rieducare il metabolismo
La dieta occorre proprio a rieducare un metabolismo che per i motivi più diversi è sempre stato lento o ha rallentato ad un certo punto. Altra cosa di cui nessuno o quasi sembra tener conto è che il nostro apparato digerente non è molto cambiato rispetto alla preistoria. Questo, vi domanderete adesso, cosa ha a che fare con le capacità e i ritmi del nostro metabolismo? C’entra eccome, e non solo perché il metabolismo gestisce le risorse energetiche che arrivano quasi del tutto dalla digestione del cibo, ma anche per un altro motivo.
I processi digestivi e soprattutto quelli legati al metabolismo hanno sede in un organo in particolare dell’apparato digerente, il fegato. Stiamo parlando di quello che viene giustamente definito come il più grande laboratorio chimico del corpo umano, atto a presiedere tantissime funzioni vitali. Tra queste proprio la gestione delle risorse energetiche e delle scorte utili a noi per vivere e fare tanto altro, compresi gli sforzi che esulano dall’ordinario: dal contrasto alle malattie attraverso il sistema immunitario al sostegno di stress psicologici e fisici.
Dieta, fegato, metabolismo e la corretta educazione alimentare
Se l’apparato digerente ha a che fare con alimenti industriali elaborati, con additivi, grassi idrogenati o altro che non esisteva già in natura nella preistoria, va in tilt. Non sapendo che farne di determinati prodotti non naturali, li converte in grasso. La dieta interviene anche in questo, nel correggere le abitudini alimentari. Troppo spesso, nel corso dell’evoluzione umana, abbiamo agito credendo di poter modificare natura e ambiente adattandole a noi. La capacità di adattare oltre al saperci adattare è stata la molla della nostra evoluzione, ma va compreso che non può essere così in tutti i campi. Lo stiamo comprendendo -forse troppo tardi- rispetto al surriscaldamento globale e l’inquinamento.
Ebbene, anche per quanto riguarda la cura del nostro corpo e del nostro benessere ed equilibrio psicofisico è così. Dobbiamo comprendere che l’evoluzione naturale non può essere forzata o alterata. Troppo abbiamo sacrificato e stiamo sacrificando per il progresso e gli interessi economici anche la nostra salute. Sì, perché per quanto possa sembrare scontato o banale, il cibo è salute. I nutrienti e le sostanze che se ne ricavano hanno un impatto sulle nostre cellule. Non siamo noi a dover forzare il fegato a sintetizzare nutrienti sani da cibo industriale che sano non è. Siamo noi a doverci riadattare e seguire i ritmi naturali.
Nella dieta, il modo migliore per svegliare e accelerare il metabolismo è mangiare sano e fare attività fisica… E aiutarsi con il supporto naturale dell’integratore NovaShape!
Dunque, una dieta seria e che abbia lo scopo di svegliare e accelerare il metabolismo per assimilare il cibo senza più ingrassare, deve fare tre cose. Prima di tutto, educarci a rispettare i ritmi e le capacità naturali del fegato e del nostro apparato digerente tutto. Quindi prediligere alimenti naturali e soprattutto cucinati e conditi in maniera da non perdere le proprietà nutrienti. In secondo luogo, essere calibrata sulle nostre esigenze e necessità individuali.
Al di là di patologie o intolleranze, ogni organismo risponde o non risponde in maniera differente rispetto a certe sollecitazioni. Terzo, anche con l’aiuto di adeguata attività fisica, scuotere il metabolismo alternando fasi intensive ad altre continuative. Diminuire molto le calorie in una breve fase iniziale, togliendo determinati cibi, porterà pian piano il metabolismo a cambiare ritmo.
Per aiutarsi ulteriormente, oltre al supporto dell’attività fisica che contribuisce ad aumentare le capacità di assimilazione, potete contare sull’integratore naturale NovaShape. Certificato ISO 9001 e gluten free, NovaShape supporta il cuore, il metabolismo, i livelli ottimali di colesterolo, i muscoli, e contrasta pigrizia intestinale e gonfiore addominale. Sosterrà anche la capacità di assimilazione contribuendo proprio al dimagrimento!
Dieta Dukan, di che cosa si tratta davvero
Se fino a questo punto abbiamo tracciato un quadro esaustivo, per quanto volutamente generico, sul concetto e i principi fondamentali della dieta, ora parliamo d’altro. Sì, potrà sembrare una provocazione – e forse un po’ lo è- ma in effetti parlare del metodo Dukan significa esulare dai principi più seri e di buon senso riguardanti il dimagrimento. Ma se il nostro obiettivo vuole e deve essere la divulgazione di ciò che attiene alla salute e al benessere, allora non possiamo non fare neanche minimamente menzione della dieta Dukan e di ciò che ha fatto. Stiamo parlando di un metodo tanto discusso a suo tempo quanto realmente discutibile, e spieghiamo il perché.
Fondamentalmente, la Dukan prevede: eccessiva assunzione proteica, troppi alimenti di origine animale, e generale diseducazione alimentare. Insomma, uno stile alimentare iper proteico e dunque rischioso, in quanto può indurre una sovrapproduzione di scarti dei processi metabolici nel sangue difficili da smaltire. Ciò, come nell’analogo caso della dieta chetogenica (detta anche low carb), può indurre serie complicanze a carico di fegato, reni e cuore. Il medico Pierre Dukan, fautore di questo metodo, chiese volontariamente, forse in via preventiva, di essere radiato dall’albo medico francese il 19 aprile del 2012.
Dieta Dukan. Ecco in che cosa consiste
Che cos’altro c’è da sapere sulla dieta Dukan e per che cosa si ricorda di eclatante Pierre Dukan? A leggerli così, sembra davvero un elenco di capi d’imputazione. Sia chiaro che qui, il nostro scopo di divulgazione, è solo quello di mettere gli elementi sul tavolo in maniera quanto più oggettiva possibile. Lungi da noi, quindi, ogni intento di giudizio anche alla lontana. Ebbene, dell’ormai ex medico sappiamo inoltre che: avrebbe somministrato farmaci soppressori della fame ad un paziente affetto da valvulopatia cardiaca acuta.
In più ha sfruttato la propria nomina per pubblicità; ha proposto al presidente della Repubblica francese un sistema di crediti per gli studenti degli atenei basato sulla capacità di mantenere un range di peso normale.
Già da tutto questo, senza contare il sovraccarico proteico previsto nella sua dieta, ci rendiamo conto di quanto poco deve aver tenuto in considerazione sia le implicazioni generali per la salute fisica che per quella psicologica. Affrontare un percorso dietologico, qualsiasi esso sia, implica coscienza e volontà. Soprattutto, il cambiare alimentazione vuol dire affrontare anche cambiamenti nell’umore e nella percezione psicologica di sé e dell’esterno.
Il metodo Dukan e lo squilibrio alimentare
La dieta Dukan parte dall’assunto che il deficit calorico previsto normalmente da qualsiasi altro regime alimentare riconosciuto sia inutile. O perfino dannosa, anzi, secondo Dukan il problema è proprio la difficoltà prima di tutto psicologica di dimagrire in un regime generale di sovrabbondanza usando il deficit calorico. In pratica, la sua metodologia si basa su una maxi assunzione calorica… senza nemmeno calcolare calorie e quantità. Come detto, contempla soprattutto proteine di origine animale, quindi carni e pesce.
La dieta in questione si divide in 4 fasi. Si va dalla fase di attacco, breve ed intensiva, in cui sono concessi solo 72 alimenti proteici. Subito dopo, nella fase di crociera si aggiungono anche 28 piatti di verdura. Segue poi il consolidamento, diverso a seconda degli obiettivi individuali di dimagrimento, che solitamente prevede una durata di 10 giorni per ogni chilogrammo da perdere. Infine, dopo un rientro ad un regime più tradizionalmente equilibrato, c’è il consolidamento finale.
Chiaramente quando si modifica un regime alimentare e si segue una dieta, è inevitabile perdere peso. Ma bisogna seguire il calo in modo che sia di massa grassa e non (o meno possibile) anche di massa muscolare e liquidi. Si può anche dimagrire, ma non in modo corretto e a scapito della salute!