Fertilità maschile. Sì, è vero lo ammettiamo, nella scelta del titolo siamo stati ironici e un po’ leggeri. Volendo continuare a fare gli spiritosi, con una Battuta Nella Battuta, siamo stati… scanzonati. Certo, i più giovani di voi conosceranno oggi Gianni Morandi più come personaggio mediatico e social, dotato anche di una certa freschezza e appeal giovanile.
I più, invece, ricorderanno uno dei suoi più grandi successi musicale, Uno Su Mille Ce La Fa. Ma la sua reinterpretazione ironica non ce la siamo certo inventata noi oggi. Per di più, anche parlando di ansia da prestazione, pillola blu, sesso, e orgasmo, abbiamo cercato sempre di proporre un po’ di sdrammatizzazione.
Ma parlare di integratori fertilità maschile, o più nel dettaglio di integratori per migliorare fertilità maschile, l’ironia finisce abbastanza presto. Sì, perché si tratta di un tema molto delicato, inserito all’interno di un altro tema altrettanto delicato come il sesso, e in generale tutto ciò che riguarda la sfera sessuale.
Si tratta di tirare in ballo, come purtroppo spesso ancora capita, stigmi sociali e aspettative ferite. Ma, così come esistono le cause, esistono anche diversi rimedi, cicli terapeutici e percorsi da seguire. Ed aiuti naturali, come quello di Maximo. Ma andiamo con ordine.
Fertilità maschile, che cosa ha significato nella storia dell’uomo?
Tutto il discorso intorno alla fertilità maschile, così come più in generale sulla virilità e sul sesso, è qualcosa che si perde nella notte dei tempi. Non deve certo risultare così sorprendente, perché il sesso nasce con l’uomo… O sarebbe meglio dire che sia l’uomo a nascere col sesso! Ecco, ci siamo già dati una prima, seppur elementare, risposta importante. Come per qualunque altra specie, anche noi non siamo esenti dalle leggi di Natura. Per cui taluni istinti e bisogni da soddisfare sono impressi in noi per un motivo. Ed il sesso, e tutto ciò che c’è a monte di esso in termini di attrazione ed eccitazione, ci è stato dato per procreare e proseguire la specie.
Non è dunque casuale che già nella preistoria esistessero proiezioni e visioni pagane rispetto al fallo e alla garanzia di fertilità, e dunque vita, di cui ess è portatore. Dalle iscrizioni rupestri o su antichi vasi ai rituali, attraverso le civiltà primordiali l’uomo ha interpretato di volta in volta questo, come ogni altro fenomeno naturale, in forma di divinità superiore. Si arriva così a Bacco (per i latini Dioniso), e alle celebrazioni in suo onore, le Falloforie. Di che cosa si tratta?
Dalle Falloforie greche… agli integratori fertilità maschile. Perché?
Le falloforie altro non erano che processioni religiose che si svolgevano nell’antica Grecia in onore di Bacco. Durante queste cerimonie, alcuni officianti indossavano grandi maschere dall’aspetto grottesco, mentre venivano portati in processione degli alti simulacri a forma di fallo. Una celebrazione dell’essenza stessa della vita per il dio pagano che ne rappresentava lo spirito edonistico e istintivo. Da quelle rappresentazioni, successivamente, prese forma anche la tragedia antica.
Ecco che enorme valore simbolico ha sempre avuto per la società umana la fertilità. Ed ecco spiegato perché questa tradizione ha contagiato tutti i settori dell’arte, della cultura, delle rappresentazioni estetiche, come l’architettura. Si tratta di qualcosa di trasversale a ogni epoca e civiltà, che ha lasciato segni visibili ovunque.
Basta pensare a molti antichi blasoni di famiglie aristocratiche, o ai capitelli delle colonne. Anche nell’epoca moderna, per generazioni intere si è tramandato il mito del maschio virile e fertile, del fecondo padre di famiglia. Un retaggio sopravvissuto a lungo, specie in Italia, anche nei decenni di passaggio dalle campagne all’urbanizzazione.
Quando il mito si scontra con la realtà. Perché esiste un problema sull’infertilità?
Parlando di fertilità maschile, siamo in molti ad aver vissuto questa situazione, molto probabilmente. Ed in merito esiste anche tantissima ironia, dal cabaret agli stand up comedian in TV fino ai meme sui social. La famiglia si riunisce a tavola, e il timore che aleggia tra i giovani adulti di casa si tramuta presto in realtà. Il gioviale zio si volta, punta dritto con lo sguardo beatamente alcolico e, dopo due bis di primo piatto e mezza fiasca di vino, porge ai Giovanotti la fatidica domanda: ma voi… figli?
Ecco, da deflagrazione emotiva è stata innescata, e come uscirne, se di prole non ce n’è nemmeno l’idea, se non con frasi collaudate per il Fall Out come: Beh, è un periodo di assestamento, siamo molto impegnati con il lavoro, mh ci stavamo cominciando a pensare…
Ma ormai, dalle righe precedenti di quest’articolo, ci siamo piuttosto resi conto di quanto profondo e cementato sia il lungo sostrato culturale intorno alla mascolinità e alla fertilità maschile. Scene del genere si sono viste e si vedono da sempre anche nei film. Soprattutto se il giovane adulto di turno si è presto emancipato dalla famiglia d’origine e vi fa ritorno, non senza il disagio tipico dello shock culturale, nelle festività. E allora, come parlare serenamente di questo argomento?
Fertilità maschile, di cosa stiamo parlando?
La fertilità maschile, dunque, prima di arrivare al discorso riguardante i così detti Integratori Fertilità Maschile, è molto molto un fatto culturale. Rappresenta il segno massimo di forza maschile, un atto di virilità pura. Al tempo stesso è il culmine estremo di un atto sessuale, dunque è segno di vigore totale. Ma dall’altra parte è il segno anche dell’esternazione fisica della forza interiore di un Vero Uomo: questo perché egli cede letteralmente una parte di sé per generare altra vita.
Con un retaggio simile, come non ci si può sentir schiacciati da un macigno, nel momento in cui si scopre che, a dispetto di un normale vigore sessuale, si è infertili? Ma questo rappresenta solo metà del reale problema. Il fatto è comunque ne siamo fortemente condizionati, perché si tratta di una visione della faccenda talmente atavica che è ormai sotto pelle. L’altra, seria, metà della questione è quella che colpisce emotivamente e psicologicamente tutti coloro che invece la specie vorrebbero proseguirla, e avere un figlio.
Fertilità maschile, scopriamo di più
Lo avevamo in un certo senso anticipato nella nostra introduzione e lo ribadiamo in maniera più approfondita a questo punto. Il tema riguardante la fertilità maschile è molto delicato, perché, tanto quanto l’impotenza, se non di più, impatta in maniera decisamente forte la sfera emotiva e l’autostima. Di più, incide in maniera profonda e spesso subdolamente progressiva anche sul benessere emotivo della coppia, potendone in molti casi minare l’unità.
L’aspettativa disattesa di un figlio voluto, del completamento della visione familiare della coppia, può rivelarsi deleteria. Da una parte viene infranto sia il desiderio di paternità che di maternità, e questo già basta di solito a far scattare insani e ingiustificati sensi di colpa nell’uomo. Mentre dall’altra parte, ritorna dai retaggi tramandati del passato il senso di sconfitta per non essere Abbastanza Uomo.
Crediamo sia davvero arrivato il momento di lasciarsi tutto questo alle spalle, e di affrontare in maniera serena e pragmatica tutto ciò che riguarda la fertilità maschile. Per il bene dell’uomo e della coppia stessa.
La fertilità con gli occhi della scienza
Se dunque il nostro obiettivo deve e vuole essere quello di fare della corretta informazione, libera da luoghi comuni e stupidi terrorismi o inutili autolesionismi, cominciamo dalla scienza. Andiamo a scoprire, per così dire, Al Microscopio, che cosa è davvero la fertilità maschile. La fertilità è la capacità dell’organismo, in questo caso quello maschile, di fecondare attraverso la penetrazione. Perché ciò avvenga, il rapporto sessuale deve svolgersi come penetrazione vaginale, giungendo al termine con un coito maschile.
In questa fase, un lavoro molto importante è svolto dai testicoli dell’uomo. Questi sono internamente suddivisi in due parti distinte e separate. La loro parte detta Tubolare, contiene le cellule di Steroli e gli spermatozoi a diversi stadi di sviluppo. C’è poi la seconda sezione, o area, interna ai testicoli, quella interstiziale anche conosciuta come produttrice delle cellule di Leydig. Queste ultime sono deputate alla produzione di testosterone, l’ormone che predispone alla libido e alle caratteristiche maschili basilari.
La fertilità maschile vista dall’interno
Proseguendo il nostro cammino all’interno dei testicoli (che questa metafora non vi impressioni più di tanto), siamo rimasti tra le due aree separate al loro interno. Come abbiamo già avuto modo di anticipare, è nella zona tubolare che si producono gli spermatozoi. Quel processo di produzione che viene scientificamente definito Spermatogenesi, ossia la produzione degli spermatozoi, avviene nell’arco di 74 giorni.
Gli spermatozoi sono predisposti per nuotare all’interno del liquido seminale, sostanza dalla consistenza vischiosa e per lo più di composizione zuccherina (zuccheri, sali minerali ed altro). Hanno letteralmente la forma di piccoli girini, con un corpo centrale e una coda fatta sia per nuotare che per… aprire. Essenza stessa della fertilità maschile, gli spermatozoi portano nella loro testa un carico preziosissimo: i cromosomi.
I cromosomi sono i messaggeri contenenti il corredo genetico dell’uomo. La piccola coda che serve loro a muoversi è quella chiave che consente di penetrare l’ovulo femminile perché avvenga la fusione tra i rispettivi corredi genetici. Da qui, alla formazione di una nuova vita!
Fertilità e spermatozoi, tra cause dell’infertilità e rimedi per aiutarla a tavola
Se pensate che la vita del maschio sia dura, tra stereotipi e luoghi comuni sulla mascolinità verso i quali essere all’altezza e l’eccitazione e l’erezione messe alla prova dallo stress, beh non sapete com’è essere uno spermatozoo! Il nostro richiamo nel titolo alla canzone Uno Su Mille di Gianni Morandi non è stato casuale. Intanto perché, viste le loro microscopiche dimensioni, ed armati di una sola piccola ciglietta, sono costretti a nuotare nel liquido seminale fin verso l’ovulo. E considerate che per loro è un viaggio estenuante e chilometrico, che richiede molto dispendio di energia.
Non paga di ciò, la Natura ha deciso di operare la selezione secondo la legge della sopravvivenza già prima della nascita! Infatti, non tra mille, ma tra milioni di loro che nuotano e si affannano come i soldati in trincea di Salvate Il Soldato Ryan, solo uno feconderà l’ovulo. Ovulo, che non deve far altro che star lì in attesa che il vincitore porti in dono i suoi cromosomi, così che possa iniziare il walzer di unione tra i rispettivi DNA per dar vita a quello del nascituro.
A proposito, ma da cosa è composto esattamente il liquido spermatico che li trasporta? Amminoacidi, acido citrico, fruttosio, enzimi, zinco, potassio e prostaglandine. Tutti nutrienti essenziali, ma quali sono invece i nutrienti e le attenzione che l’uomo deve avere, a tavola e nella vita quotidiana, per aiutare la fertilità maschile? Ora lo scopriamo!
Fertilità maschile, ossidazione e buone abitudini
In una sola, breve, scientifica quanto chiarificante parola, chi è il nemico degli spermatozoi e della fertilità maschile? Risposta breve: l’ossidazione. Una risposta meno breve, i processi ossidativi. La risposta più articolata: i processi di ossidazione, per lo più causati dai radicali liberi, e che possono compromettere l’integrità del patrimonio genetico contenuto negli spermatozoi. Danni genetici si traduce poi in problematiche per il feto e quindi per il nascituro.
I danni più comuni che sono alla base dell’infertilità sono i disformismi degli spermatozoi stessi. Cioè quando essi non sono abbastanza strutturati per nuotare e raggiungere l’ovulo oppure, se lo raggiungessero, pericolosi potenziali portatori di un DNA danneggiato. La causa più comune è il così detto varicocele, che può colpire uno solo o entrambi i testicoli.
Il varicocele è in effetti un fenomeno abbastanza comune, per cui una vena in uno o entrambi i testicoli prolassa, con conseguente deficit di apporto d’ossigeno là dove si formano gli spermatozoi. Il disformismo ne è conseguenza, ed il grado e la reversibilità del fenomeno dipendono dal grado a cui si trova il varicocele.
Per cercare di combatterlo o prevenirlo esistono degli integratori, se non è il caso di intervenire chirurgicamente. Evitare in ogni caso sforzi eccessivi e pantaloni troppo stretti nel cavallo.
Integratori per migliorare fertilità maschile e non solo? Maximo!
Pensereste mai che il numero e l’integrità degli spermatozoi, dunque la fertilità maschile, possono essere aiutati dalle buone abitudini alimentari? Eppure è proprio così, come per qualsiasi altra cosa attinente alla nostra salute fisica e mentale. Tanto per cominciare tutte le verdure verdi, ricche di acido folico, indispensabile per l’integrità del DNA. Vitamina D, che migliora la motilità degli spermatozoi, così come invece lo zinco, che supporta l’attività difensiva dell’acido folico migliorando la qualità dello sperma. E ancora, co-enzima Q10 che rafforza gli spermatozoi, e l’Omega 3, quindi tanto cibo di pesce, che aumenta numero e forza degli spermatozoi.
In generale, a tavola servono cibi ricchi di queste sostanze anti-ossidanti e a basso impatto glicemico, esattamente come per la donna in attesa (non a caso, è comune a entrambi la fondamentale presenza dell’acido folico). Ma quando tutto questo non basta, è consigliabile utilizzare anche degli integratori a base di sostanze naturali. Questo perché il corpo può sempre trovarsi in una condizione di stress tale da non fargliene produrre abbastanza.
Quando occorre migliorare forza fisica, vigore, resistenza, e sostenere anche una corretta alimentazione per la libido, la potenza sessuale e la fertilità maschile, ci sono gli eccipienti e la garanzia testata e 100% Gluten Free di Maximo. Con la presenza di taurina, zinco, vitamina E ed altro, ti aiuta a vivere una vita sessuale più serena! Provalo adesso.