Il pene più lungo del mondo? Chi vuole sapere questa informazione? Perché desta così tanta curiosità? In generale, perché tutto ciò che riguarda la sessualità, a partire dai genitali maschili e femminili, suscita sempre così tanto clamore? Eppure tutti abbiamo una sessualità, tutti abbiamo e sviluppiamo nel tempo appetiti sessuali e fantasie da voler mettere in pratica. Ancora più banalmente, tutti quanti noi siamo dotati di genitali e zone erogene che vorremmo farci sollecitare come più ci piace. Insomma, se pur nelle nostre meravigliose ed uniche diversità distintive, siamo tutti anatomicamente simili, perché tanto scalpore?
Moltissimo, se non tutto, dipende dai nostri retaggi culturali, da quella solita morbosa attenzione su tutto ciò che è sesso e che deriva da una certa repressione. Dunque, chi si chiede quale sia il pene più lungo del mondo? Molte, ma molte più persone di quanto voi possiate credere. Tra tutte queste persone, ci siete persino voi. Eh sì, perché non basta farsi spontaneamente questa domanda. Se viene lanciata come qui in questo articolo dall’esterno, potrebbe anche non essere raccolta, e invece… Invece, così com’è stato per la linea erotica, i racconti erotici, il sesso estremo, le frasi erotiche, il come masturbarsi e la seduzione, tutti vogliamo saperlo.
Il pene più lungo del mondo. Ma insomma, a chi interessa davvero saperlo?
Già, ci abbiamo un po’ girato intorno cominciando a porre i dubbi dai quali partire per snocciolare il tema dell’articolo. Ma, in fin della fiera – come si suol’ dire- a chi interessa davvero sapere di chi è e qual è il pene più lungo del mondo? Non è nostra intenzione, né lo è mai stata, quella di fare facilonerie o indulgere in atteggiamenti e dichiarazioni sessiste od offensive. Andando semplicemente alla ricerca dell’oggettiva verità, non possiamo però tagliar fuori da questa pur immaginaria platea l’universo femminile.
Ma certo, e del resto perché, almeno nel contesto di un articolo divulgativo, nascondere la verità dietro un dito? Non è forse accaduto troppe volte nel corso della nostra storia che ciò che ha a che vedere col sesso venisse insabbiato? Dunque, è altrettanto giusto affermare, allora, che sono tanti i fattori scatenanti della libido femminile, più di quanto spesso le donne stesse siano pronte a riconoscere. Tra questi, per quanto anche giustamente si voglia parlare del sapersi muovere e del saperci fare con le zone erogene, ci sono anche le dimensioni. Contano certamente sia la lunghezza… che o spessore!
Da dove viene il mito? Perché si desidera il pene più grande del mondo?
Certo, parlare del pene più lungo del mondo significa non solo mettere in chiaro e alla luce del sole quanto realmente contino le dimensioni per le donne. Vuol dire altresì riconoscere con la chiarezza e la schiettezza tipiche della verità scientifica che esiste una vera mitologia culturale sul fallo. Questo è sicuramente il primo fondamentale catalizzatore che crea morbosa curiosità intorno a quale e di chi sia il pene più lungo del mondo. La prima e più diretta esperienza di tale mitologia fallica la esperiamo noi stessi nella nostra quotidianità. Si comincia dall’età puberale, quando noi maschi in particolare viviamo quella zona d’ombra tra il bambino e l’adulto.
Succede con i primi confronti negli spogliatoi tra coetanei, quando inizia quella competizione che fa da vero spartiacque tra i giochi d’infanzia e l’inizio dell’adolescenza. Proprio quando siamo più esposti, nell’età della formazione di ciò che saremo da grandi, lì ha inizio il mito. In fondo, pur senza mai conoscere chi ne sia davvero il titolare (per così dire), tutti cominciamo presto ad aspirare di avere il pene più lungo del mondo. Tutti vorremmo avere questa potenza di fuoco perché culturalmente la associamo al massimo dell’espressione della virilità e dell’essere maschi.
Cercare il pene più lungo al mondo è un’aspirazione non innata per il maschio allora?
Be’, certamente non è qualcosa di necessariamente connaturato all’uomo come invece lo sono gli istinti sessuali. L’idea, diciamo pure l’ossessione per il pene più lungo del mondo, non è solo frutto dei confronti tra ragazzini negli spogliatoi. Per arrivare a questo c’è chiaramente una suggestione di partenza, lo sappiamo tutti molto bene. Suggestione che deriva praticamente sempre dalla pornografia, audiovisiva e/o cartacea.
Non di rado può capitare che venga instillata dal racconto di ragazzi più grandi e con dell’esperienza già alle spalle. Ragazzi grandi, sì, che però non hanno ancora la maturità per capire quanto farsi maestri con ragazzini più piccoli possa essere fuorviante.
Ma se esistono canali di fruizione a pagamento che sfruttano il fascino del proibito e la morbosità che ne consegue (vuoi i canali web tematici di oggi, vuoi la pornografia dei VHS di ieri), vuol dire che esiste una suggestione anche più antica. Il membro maschile è fin dall’antichità oggetto di culto e venerazione.
Quindi l’idea che fa cercare il pene più lungo del mondo viene proprio da lontano?
Certamente è chiaro come l’idea che porta a voler cercare il pene più lungo del mondo viene da lontano. Si tratta di un simbolo di abbondanza, rigogliosità e forza che è presente sia nei riti pagani che nelle architetture del passato. Un concetto che è poi mutato nel tempo, così come sono cambiati i canoni estetici della bellezza. Dunque, se in passato era segno distintivo di nobiltà il pene piccolo, con i secoli (in verità solo in epoche relativamente recenti) questo trend si è invertito.
Talune espressioni estetiche di ciò che una volta era considerando segno di aristocrazia, o in generale rispondente ad un certo ideale di bello, sono cambiate. Tutto quanto si è concentrato sempre di più sull’estetica, portando al concetto che le dimensioni e l’ipertrofia siano direttamente proporzionali alla grandezza e all’ipertrofia dell’Io. Insomma, essere forti, possenti, vigorosi, e saper padroneggiare ed esprimere in sé tutte le migliori caratteristiche del maschio passa simbolicamente per un fallo possente. Chi è che ha ancora dubbi sul perché si voglia conoscere il pene più lungo del mondo?
Il pene più lungo del mondo, qualcosa che conta sì, ma fino ad un certo punto. L’importante è sentirsi… al Maximo!
Ma attenzione, a questo punto occorre quello che – con termini modernissimi – potremmo definire il momento del disclaimer. Come già argomentato in qualche articolo del passato, le dimensioni sì, hanno la loro importanza. Un membro maschile della giusta lunghezza e del giusto spessore ha maggiori capacità penetrative. Non solo, il suo vantaggio è soprattutto quello di saper arrivare meglio a determinate profondità della vagina, così da toccare quel che viene denominato comunemente Punto G. Ma parlare di quale sia il pene più lungo del mondo è comunque relativo. Le dimensioni non sono tutto, c’è molto di più.
Bisogna considerare la capacità di saperci fare, come detto all’inizio. Sapersi muovere, avere appeal, fantasia, creatività, sia nei movimenti, che nelle frasi, che nelle posizioni. Soprattutto, bisogna avere un desiderio sempre acceso, sano, sereno, senza pensieri e una buona salute e forma fisica che ci supporti. Per ottenere tutto questo insieme, vivere e mangiare in modo sano può essere implementato con l’uso di un integratore alimentare sano e sicuro come Maximo. Ricco di sostanze naturali come la vitamina E, lo zinco, la taurina e le radici di Tribulus e Maca, Maximo è alleato di tutta la salute fisica, perfino della fertilità, della resistenza e del piacere!
Il pene più grande del mondo? Dipende da diversi fattori. E ci possono entrare anche l’etnia e la genetica
A proposito, chi di voi amici lettori ci segue già da qualche tempo forse si ricorderà dell’articolo in cui parlammo del pene nero. Sì è dunque appurato che l’origine della lunghezza del membro maschile africano maggiore rispetto alle medie di altri paesi è dovuta a fattori evolutivi. In pratica, tutto ha a che vedere con la maggiore profondità della vulva femminile delle donne del continente.
Ciò, in virtù del fatto che ci si evolve per adattamento ai fattori esterni, ha portato man mano gli uomini a sviluppare un pene più lungo per raggiungere tali profondità. Questo fattore genetico e scientificamente oggettivo viene però trascurato e travisato in nome di un’ossessione: il pene più lungo del mondo!
Attenzione, il pene più lungo al mondo può causare disagio o frustrazione (o è il contrario?)
Eccoci quindi al secondo disclaimer quasi consecutivo nello stesso articolo. Insomma, è piuttosto vero quanto affermato in questo sottotitolo: il pene più lungo del mondo può causare disagio o frustrazione. Qualcosa che abbiamo già ampiamente scandagliato proprio a proposito del pene degli uomini di colore. L’avere alle proprie spalle un mito ultra millenario genera chiaramente moltissime aspettative sociali. Sì, anche la possanza dei genitali, così come altri canoni più puramente estetici, è nel novero delle aspettative sociali.
Questo, va da sé, può portare, se no ci si sente o vede adeguati a quello che diviene a tutti gli effetti uno standard, a coltivare non poche frustrazioni interiori. Disattendere un’aspettativa sociale, alla lunga, può mettere alla prova anche le persone più anticonvenzionali di questo mondo. Non è facile nel tempo resistere agli urti di ciò che sembra essere l’aspettativa di un intero mondo, spesso anche quando si è certi del proprio mondo interiore. Occorre sì carattere e nerbo, ma anche tanta capacità di mettere davanti la fiducia nella propria sessualità.
Proprio per questo, il pene più lungo del mondo non solo causa frustrazioni, ma ne è causa
Esattamente, il pene più lungo del mondo, come concetto, non è solo direttamente la causa di tante frustrazioni maschili. Il suo mito, la sua ossessione, la sua ricerca come ideale di virilità cui aspirare, sono a propria volta la diretta conseguenze di ansie da prestazione e frustrazioni. Caricarsi di aspettative del genere mettono spesso le persone in circoli viziosi che diventano dei veri e propri vortici depressivi. Per cui tutto viene poi sfogato e scaricato attraverso la curiosità morbosa. Ci si veste del ruolo di curioso spettatore, al sicuro da giudizi, esenti da performance che possono anche fallire.
Succede così che si pianta nella nostra idea un’immagine sempre meno sfocata e sempre più nitida. Se quello di essere l’uomo con il pene più lungo del mondo diventa un’ideale del non plus ultra della virilità, ci si aspetta molto da lui. Rispondendo quasi per imprinting alle convenzioni sedimentate in noi, ce lo aspettiamo aitante, giovane, vigoroso, scolpito e scultoreo, dalla mascella volitiva e lo sguardo penetrante. Pensi questo, e poi vedi la sua fotografia, e scopri chi è… Roberto Esquivel Cabrera!
L’uomo con il pene più lungo del mondo… Un Centauro da 48 cm di passione!
Ebbene sì, come si usa dire ironicamente oggi nei botta e risposta sui social media, abbiamo un vincitore. Lui, l’uomo con il pene più lungo del mondo. Se intanto vi siete ripresi dall’aver finalmente associato l’ idea di super uomo all’immagine reale di questo pasciuto ometto di mezza età, ve lo presentiamo. Si tratta di Roberto Esquivel Cabrera, meglio conosciuto con il nome di battaglia di El Centauro! Abbastanza temibile come soprannome, immaginando quali battaglie questo centauro possa aver combattuto con il proprio… arsenale! Ma chi è davvero?
Si tratta di un contadino messicano ormai quasi sessantenne, che può vantare questo record da Guinness dei Primati grazie ad i suoi 48 centimetri e 2 millimetri. A quanto sembra, Roberto è ben contento di possedere un arsenale così importante. Pare abbia addirittura dichiarato di aver intenzione di tentare la carriera da porno attore negli Stati Uniti. Lì sogna di poter finalmente sbarcare e monetizzare il suo dono di natura, così da dare anche una svolta alla propria vita. Be’, c’è comunque da augurarglielo, viste le proporzioni, almeno quelle certamente degne dei migliori esiti a luci rosse. Ma non è tutta virilità quella che luccica…
Anche i Centauri piangono. Perché avere il pene più lungo del mondo non è tutto, anzi…
Parafrasando una vecchia telenovela sudamericana cult (Anche i ricchi piangono), potremmo dire la stessa cosa di Roberto il Centauro messicano. Sì, perché non tutto è come lo si immagina nelle proprie aspettative. Vi sareste mai attesi un uomo così fuori forma e dalle sembianze così modeste come detentore del titolo di persona con il pene più lungo del mondo? Ecco, quindi potete ancor meglio immaginare quanto anche quella che presumiamo essere una vita lussuriosa e stra-appagante non sia in realtà esente da problemi ed ombre. Nel suo caso sono proprio i suoi 48 centimetri, il suo lungo biglietto per gli Stati Uniti e il successo, la causa delle sue stesse ombre.
I medici che lo seguono, infatti, gli hanno ribadito più volte la necessità di sottoporsi ad un intervento chirurgico di riduzione. Le sue dimensioni così spropositate rischiano seriamente di esporlo ad infezioni, soprattutto quelle del tratto urinario. Un’operazione che El Centauro ha sempre rifiutato, sia per l’orgoglio delle sue misure, sia (soprattutto) perché troppo costosa per lui. Avendo quindi compreso l’eccezionalità del fenomeno, e i rischi cui può portare, torniamo all’oggettività. Sappiate che la media italiana, come massimi, si attesta sui 15 cm.
Ma soprattutto ricordate che la cosa più sana è capire qual è la versione migliore di sé, senza inutili confronti. Ed il meglio si può ottenere con una vita sana, attiva e col giusto integratore alimentare. Il pene più lungo del mondo? Molto meglio vivere… al Maximo!