Masturbazione compulsiva, quando si può dire che stiamo esagerando? Anche nell’autoerotismo si rischia a tirare troppo la corda. Occhio, perché anche nelle cose che danno piacere, perfino estasi e possono essere positive sia per la salute fisica che mentale, mai esagerare! Sì, perché anche l’atto dell’autoerotismo fa un gran bene alla salute proprio come il sesso reale con qualcuno. Aiuta a rilassarsi, a distrarsi e distendere i nervi, è dunque prima di ogni altra cosa un formidabile antistress naturale.
Non di meno, proprio come il sesso, innesca delle reazioni fisiologiche che aiutano a rendere più alta e veloce la risposta del sistema immunitario. Se praticato di sera, poi, è un valido aiuto a conciliare il sonno. Anzi, una vera e propria mano…!
Ma quando si arriva a parlare di masturbazione compulsiva? Quando l’atto di amarsi, utile per altro a liberare i testicoli dalla produzione spermatica in periodo di prolungata astinenza, eccede. L’eccesso, si sa, è nemico giurato della salute. Se inizia a diventare un appuntamento fisso, magari meccanico e concentrato più su fantasie esterne – come video hard – piuttosto che sulla nostra creatività, allora… Houston, abbiamo un problema!
Di ciò abbiamo avuto spesso modo di parlare già: come si masturbano le donne, sex toys al femminile, come masturbarsi ed anche come smettere di masturbarsi. Quindi affrontiamo una volta per tutte il problema della masturbazione compulsiva.
Masturbazione compulsiva, quando si può ritenere tale?
Se il sesso è libera espressione di sé, delle proprie energie interiori. Rappresenta l’estensione piena e più pura di ciò che siamo ed la libertà di poterci compenetrare con un altro individuo. Insomma, è la gioia di scoprire la purezza di tutto ciò che è vitale: la scoperta, il contatto, il brivido. Su questi sentimenti ed istinti e l’acquisizione della consapevolezza di cosa siano si basa l’autoerotismo. Ma quand’è che diventa masturbazione compulsiva? Quando, più che un modo per imparare a conoscere il proprio corpo e i propri desideri, o uno scarico dello stress e delle voglie inespresse, diventa una via di fuga.
Perché l’autoerotismo è così importante?
L’autoerotismo è fondamentale perché, nella fase prepuberale, ci aiuta a capire chi siamo. Ci fa rendere conto della sessualità che fa parte della persona che siamo e che è in fase di formazione. Sessualità che porta con sé istinti innati, impulsi, desideri e le prime fantasie, oltre che la coscienza di ciò che ci da piacere e come. Quindi si tratta di una vera e propria fase formativa molto utile. Proseguirla in età matura o adulta porta sicuramente a sviluppare un immaginario più ricco dato anche dall’esperienza, ed è utile per scaricare stress, ansie e desideri non sfogati. Ma se invece che renderci poi più desiderosi, creativi e passionali nella realtà, ce la fa rifuggire, allora è masturbazione compulsiva.
La masturbazione compulsiva è una fuga dalla realtà?
Sì, senza volerci girare troppo intorno, la masturbazione compulsiva rappresenta quanto meno il concreto rischio di portarci fuori dalla realtà. Meglio ancora, per essere chiari, rischia di farci preferire il rapporto intimo con noi stessi a quello con una persona in carne ed ossa. Se si prova particolare piacere nel masturbarsi, proprio perché si può fantasticare di chiunque, in ogni modo e con diversi mezzi, allora il pericolo c’è. Già, un vero e proprio pericolo perché, anziché un momento di auto-conoscenza o di sfogo creativo, diventa una specie di sirena tentatrice. Più sicuro, zero rischi, zero implicazioni, zero delusioni, zero complicazioni. Siamo noi col nostro io che ci tocca con la fantasia, cosa c’è di meglio? No?
Si può dire che la fuga nella masturbazione sia un modo per leccarsi le ferite da una vita con troppe ansie e aspettative, anche nelle relazioni?
Possiamo tranquillamente affermare che la risposta a tale domanda sia assolutamente sì. Accarezzare l’ego per tramite delle nostre fantasie sessuali e attrarlo in una relazione intima con noi stessi, per di più clandestina al mondo, è questo. Significa gratificarsi sapendo che non ci saranno responsabilità né conseguenze di alcun tipo (affettive, morali, pratiche, epidermiche). Leccarsi le ferite rispetto ad un’esistenza come quella odierna, troppo carica di aspettative di successo e crescita in tutti i campi. Non fanno eccezione le relazioni, che risentono molto anche del momento che si vive nel lavoro e della propria posizione sociale. La masturbazione compulsiva è dunque in un certo senso anche conseguenza dei tempi.
Masturbarsi troppo non è una barzelletta da film comico
Parlare di masturbazione compulsiva non è riducibile ad una chiacchierata da bar o ad una barzelletta comica. Non pensate, per chi se lo ricordasse, all’imbranato protagonista dei film di American Pie, perché è un argomento serio. Non è solo questione di espellere liquido seminale e svuotare i lombi oppressi da un’involontaria astinenza. Così come per le donne non è semplicemente questione di fantasticare sul perfetto maschio alfa travolgente che non arriva mai nella realtà. In ballo c’è molto, molto più di questo e può portare le persone, più o meno giovani, a preferire le lusinghe di una virtualità ingannevole.
Il rischio sociale e psicologico della masturbazione compulsiva
Al pari di un’intensa attività atletica ripetuta in maniera troppo continuativa, rischia di stressare l’organismo, ma non solo. Si può finire con l’affidarsi troppo ad una visione del sesso non come relazione e condivisione, ma come momento egoistico e di fuga. Una fuga che può portare anche a modelli di riferimento errati. Modelli rappresentati dalla pornografia, ad esempio, o da immagini patinate, rocambolesche, artefatte e che nulla hanno a che fare con ciò che dovrebbero essere sia i rapporti sessuali sia le fantasie erotiche.
In questo modo, la masturbazione compulsiva si trasforma in quello che potremmo definire un vero e proprio anti-modello. L’illusionismo di poter vivere una dimensione sessuale più appagante ed emozionante di quanto potremmo mai trarne dalla realtà. Fatto, questo, che ci può condurre progressivamente verso un crinale in cui non si distingue più cosa sia reale e verosimile da cosa non lo è, e dove emozioni ed eccitazioni affievoliscono sempre di più quando ci relazioniamo con gli altri. Di più, a rischio c’è proprio la nostra autostima e la capacità a rapportarsi con altre persone.
Ecco cosa fare per cominciare a vivere anche la masturbazione con più normalità
Lo ripetiamo ancora una volta, semmai fosse necessario, negli eccessi non c’è mai nulla di sano. Anche quando questi riguardano abitudini di vita che normalmente lo sarebbero, se vengono esasperati diventano invece tossici. Per questo si parla di masturbazione compulsiva, nell’accezione negativa di una sana e naturale abitudine utile contro lo stress e a favore del benessere personale che esasperata diventa tossica. Si perdono slanci e propensioni verso le relazioni esterne, da quelle intime e sentimentali a quelle sociali in genere.
Inoltre, soprattutto per gli adolescenti, conduce facilmente ad una visione del sesso distorta, troppo esclusivamente fisica e animale, troppo meccanica, troppo maschilista. Ciò confonde i parametri ed i punti di riferimento per ciò che riguarda il piacere e la sessualità. Se quindi una masturbazione sana, controllata, ben distribuita nel tempo dedicato rispetto a relazioni e rapporti reali, può essere costruttiva per l’autoconsapevolezza e aiutare a ritrovarsi, la masturbazione compulsiva ci allontana.
Ci allontana dagli altri, da una visione giusta del sesso come qualcosa di completo e con un’ampia gamma di emozioni. Ma più di tutto quanto, la ripetizione meccanica e continuativa dell’autoerotismo ci allontana da noi stessi, dalla nostra capacità di eccitarci per ciò che è reale, sfaccettato. Insomma, si rischia di diventare automi solitari.
Come iniziare a fare marcia indietro dalla masturbazione compulsiva
Non c’è molto da giraci intorno, la masturbazione compulsiva rischia davvero di alienarci dagli altri, dalla capacità di comprendere sia noi stessi che il prossimo. Soprattutto è un male perché può, anche da grandi, snaturarci e diseducare la nostra fantasia, i nostri parametri di ciò che davvero da piacere e godimento. Diseducare la sessualità è possibile in età adulta tanto quanto lo è poter perdere il senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tutto è reversibile perché l’essere umano è, nel bene e nel male, un animale d’abitudine.
Per cui, come invertire la rotta se si sta deragliando? Il primo passo, come per tutto ciò che muta in dipendenza e fuga dalla realtà, è ammetterlo. Riconoscerlo davvero comporta automaticamente sapere di doversi affidare a qualcuno di competente che sappia ascoltarci. Detto in breve, bisogna ammettere di aver necessità di un supporto psicologico ed emotivo, ed avviare un percorso con il solo mezzo per portarlo a termine, la volontà di non vivere più una condizione problematica. Perché è di questo che si tratta quando si parla di masturbazione compulsiva.
Aiutare noi stessi dall’autoerotismo ossessivo significa darsi da fare… in ogni senso
Proprio così, se l’ammissione, la coscienza di vivere una condizione patologica e il supporto psicologico a seguire sono i primi massi, poi bisogna muoversi. Per aiutare noi stessi a uscire dalla masturbazione compulsiva bisogna darsi da fare e bisogna farlo in ogni senso. Il primo nemico di ognuno di noi, la prima causa che ci porta ad assumere comportamenti tossici e ad affidarci alle cose (o alle persone) sbagliate, è la noia.
La noia è quasi sempre a sua volta causata dalla solitudine. Perché non siamo riusciti a dare abbastanza agli altri o perché gli altri hanno già preso troppo da noi deludendoci. O magari ci siamo rintanati noi in altro perché delusi dagli altri. Quale che sia stata la causa, la prima cosa da combattere è la noia che consegue alla solitudine.
Molto spesso la masturbazione compulsiva ci tenta proprio in questi contesti e noi ci cadiamo perché abbiamo troppo tempo da passare in solitudine. Iniziamo a fare sport, magari all’aperto se possibile. Creiamo così una tripla occasione: sfogo e distrazione fisica, rilassamento mentale e benessere per la salute, occasione di relazione conoscenza che ci riportino al mondo.
Ritrovare momenti di socialità che aiutano anche il benessere psico-fisico e nervoso ci riporta alla vita. E la vita sana, con l’aiuto di Maximo, ci riporta alle gioie del sesso fuori dalla masturbazione compulsiva!
Esattamente, ritrovare momenti di socialità che aiutano anche il benessere psico-fisico e nervoso ci riporta alla vita. Man mano cominciamo a rompere nuovamente il ghiaccio per scoprire infine chi siamo attraverso gli altri. Sarà un po’ come alzarsi in piedi con gli arti addormentati. La nostra attitudine a rapportarci e aprirci agli altri, così come all’altro sesso, è un arto mentale ed emotivo che va esercitato perché non si atrofizzi. Le sane abitudini di vita innescano un circolo virtuoso che aiuta anche in questo.
Niente di meglio, per chi comincia a ritrovare il gusto della socialità, della vita sana e delle relazioni, che supportarsi per rinvigorire passione e piacere con Maximo. A base di ingredienti naturali e 100% gluten free, Maximo supporta cuore, circolazione, muscoli, resistenza allo stress, concentrazione e libido. Ottimo per ritrovare passione, vigore e turgore sessuale e durata. Perfetto ed indicato anche per la fertilità maschile!